direttore responsabile Goffredo Morgia
Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Assemblea Plenaria in modalità online del Consiglio Generale uscente: il bilancio della consiliatura e la riflessione sulle recenti elezioni del Cgie

CGIE

 

ROMA – Si è tenuta in modalità online l’Assemblea plenaria del Consiglio Generale uscente  dopo le recenti elezioni di rinnovo dell’organismo. Il Segretario Generale Michele Schiavone ha ricordato come ci siano stati nel nuovo Cgie molti nuovi innesti ma anche diverse conferme: per esempio Usa, Canada e Australia hanno visto una piena riconferma mentre è stata persa la rappresentanza del Sudafrica; conferme sono arrivate anche dall’Argentina mentre è stata rinnovata di tre quarti la rappresentanza brasiliana. In Europa è arrivato il rinnovo completo della compagine tedesca. “Bisogna riformare gli organismi di rappresentanza di base affinché possano essere eletti da un numero più ampio di cittadini. Dobbiamo affidare ai futuri consiglieri le proposte affinché le procedure vengano riviste dando maggiore certezza al voto. Tra i tanti compiti sui quali lavorare c’è infatti la messa in sicurezza del voto per Comites e Cgie: questo per fare in modo che non sia solo compito dell’amministrazione della Farnesina”, ha sottolineato Schiavone che ha ricordato il regime di prorogatio per l’ordinaria amministrazione del CGIE uscente. “Con questa riunione non chiudiamo i battenti perché il prossimo Cgie farà tesoro di quanto fatto da questi consiglieri, per continuare a svolgere un lavoro comune”, ha evidenziato Schiavone sottolineando come le recenti elezioni del Cgie avrebbero meritato una informazione diversa. Luigi Maria Vignali (Direttore Generale per gli Italiani all’Estero del Maeci) ha ringraziato i membri del Cgie per la collaborazione con la Farnesina e per quanto fatto in termini di iniziative concrete andando avanti anche durante io difficile periodo della pandemia. Tra le progettualità portare  termine con risultati positivi Vignali ha ricordato il convegno dei giovani di Palermo, il seminario sul ruolo delle donne nell’emigrazione italiana, l’incontro di Matera che aveva lanciato insieme a quello di Palermo una nuova tendenza di riunirsi nei diversi territori; quindi la conferenza Stato-Regioni-PA-Cgie. Il Direttore Generale ha dato atto dell’impegno della segreteria generale per il ruolo svolto, oltre a tutti i membri del comitato di presidenza. “In questi anni è stata data una stabilità alle relazioni con altre istituzioni. Abbiamo ora davanti un percorso di cinque anni da cominciare insieme – ha aggiunto  Vignali rivolgendosi soprattutto ai nuovi eletti – e possiamo lavorare fin dall’inizio perché ci può essere un confronto, non una contrapposizione con noi. In particolare sul processo di riforma Comites e Cgie quando c’è stato un momento di confronto e scambio sono nate soluzioni praticabili che io stesso ho sostenuto all’interno dell’amministrazione”, ha sottolineato Vignali convinto a sua volta che il meccanismo vada riformato per rimediare ad esempio alla mancanza di un rappresentante per l’area africana. “C’è molto da fare per il Cgie ma anche per i Comites. Dobbiamo nominare adesso i membri governativi del Cgie: ci sarà inevitabilmente una scelta politica e cercherò di orientarla nei termini della rappresentatività affinché ci sia un membro che abbia rapporti con l’Africa e quindi affinché ci sia una pluralità nelle presenze. Non sarà un processo brevissimo: spero che la prima plenaria in presenza si possa tenere a settembre. Nel frattempo temi come la crisi ucraina potrebbero giustificare un comitato di presidenza a Roma”, ha evidenziato Vignali.

Nello Collevecchio (Venezuela) ha espresso la riconoscenza a Schiavone per il lavoro svolto. Il consigliere ha riconosciuto come adesso in Venezuela ci sia la giusta attenzione assistenziale ai connazionali bisognosi: “negli ultimi mesi è stata data assistenza medica ed economica a tutti i bisognosi italiani”, ha sottolineato Collevecchio. Maria Chiara Prodi (Francia) ha auspicato una rivisitazione della modalità di avvicinamento al momento elettorale delle assemblee dove c’è sicuramente entusiasmo ma ci sono modalità elettorali che rischiano di essere inefficaci: Prodi ha inoltre auspicato un ruolo più centrale per i corpi intermedi. Riccardo Pinna (Sudafrica) ha sottolineato la necessità di avere nel nuovo  CGIE un rappresentante che abbia una delega per occuparsi dell’Africa. Fernando Marzo (Belgio) ha chiesto se in caso di accoglimento dei ricorsi per i Comites sia necessario rifare le assemblee Paese in quel dato territorio. “Se il TAR dovesse inficiare l’elezione del Comites potrebbe essere un problema, mentre se dovessero cambiare solo dei singoli membri saranno valutate le dinamiche in base ai numeri concreti in ballo nell’assemblea Paese”, ha replicato il Direttore Generale Vignali. Mariano Gazzola (Vicesegretario Generale per l’America Latina) si è detto d’accordo con Schiavone per una necessaria riforma delle leggi istitutive degli organi di rappresentanza: “questo non solo per i ricorsi che ci sono stati ma anche per la volontà delle comunità di creare un sistema che sia davvero sistemico”, ha spiegato Gazzola. Franco Papandrea (Australia) ha chiesto chiarimenti circa la tempistica della operatività dei consiglieri che dovranno essere nominati dal Governo . Paolo Brullo (Germania) ha proposto che le competenze per le questioni dei cittadini che vivono fuori dai confini nazionali passino alla Presidenza del Consiglio di cui fanno parte tutti i Ministeri: sanità, finanze, scuola e pubblica amministrazione, quindi, non solo questioni di stretta competenza degli affari esteri. Su questo punto il Direttore Generale Vignali si è detto pronto a rispettare eventuali cambiamenti della legge , ma ha sottolineato che sarebbe opportuno mantenere il Cgie nell’ambito del Maeci dove sono presenti consolidate esperienze di merito. Vincenzo Mancuso (Germania) ha auspicato che nella riforma di Comites e Cgie vi possa essere la possibilità per i Comites di Paesi confinanti di esprimere il parere quando si tratta di votare per il Cgie. Luigi Billé (UK) ha ringraziato Cgie e Ministero per il supporto offerto in occasione della Brexit. Ha quindi auspicato che le comunità italiane possano essere davvero considerate come un valore aggiunto. Silvia Alciati (Brasile) ha chiesto una maggiore trasparenza per le assemblee Paese perché questi organi siano maggiormente conosciuti. Alciati ha chiesto un’assemblea specifica per i problemi riguardanti le questioni relative al riconoscimento della cittadinanza intesa come nazionalità. Silvana Mangione (Vicesegretario Generale per i Paesi anglofoni extra UE) ha a sua volta sottolineato la mancanza della rappresentatività per l’Africa. “La soluzione deve essere valutata con delicatezza perché non la si può affidare ad una qualunque persona di nomina governativa, per quanto preparata, il cui rapporto di dipendenza è nei confronti dell’ente che lo ha nominato”, ha commentato Mangione lamentando come una simile mancanza sia da tempo presente in Messico e America Centrale. Mangione si è anche soffermata sulla necessità di sanare lo squilibrio determinato dalle modalità di assegnazione dei seggi esclusivamente in base agli iscritti Aire. Nello Gargiulo (Cile) ha ricordato il bisogno di potenziamento di Comites, associazioni ed enti gestori.  Gianluca Lodetti (INAS) si è soffermato sul fenomeno della nuova emigrazione e sulla complessità gestionale di questa nuova realtà. “Una volta la politica era a conoscenza dell’esperienza emigratoria perché l’aveva vissuta magari nelle proprie famiglie: poi questo non è stato più e noi come Cgie ci eravamo proposti a inizio consiliatura di rinnovare un rapporto con le istituzioni che facesse sì che noi potessimo sul lungo periodo far conoscere al mondo istituzionale e politico al tematica degli italiani all’estero. Una strada ed un cantiere ancora aperto su cui bisogna continuare a lavorare”, ha rilevato Lodetti. Giuseppe Stabile (Spagna-Portogallo) ha parlato di elezioni ben organizzate in Spagna: in generale però la possibilità di candidarsi fino all’ultimo non permette di far conoscere il proprio programma se non all’ultimo momento. “Auspico più pluralismo per il prossimo Cgie, meno sofismi e più entusiasmo da dare anche ai Comites”, ha rilevato Stabile. Paolo Da Costa (Svizzera) ha parlato di un Cgie quale vero interlocutore con la politica e con le comunità. “la continuità viene data dall’ingresso in questi organi di persone con esperienza”, ha evidenziato Da Costa. Antonio Putrino (Svizzera) ha ricordato l’importanza di una maggiore comunicazione per il lavoro svolto: l’auspicio è riportare la comunità italiana a votare per rendere più incisivi Comites e Cgie. Daniela Magotti (CONFSAL) ha parlato di successi conseguiti che stanno a significare un metodo di lavoro corretto quindi una pista da continuare a seguire. “Il nostro Paese apre le porte ai giovani che vanno fuori e poi gliele richiude alle spalle”, ha sottolineato Magotti. Rocco Di Trolio (Canada) ha parlato di un’unica presenza – la propria – in un territorio sconfinato come quello del Canada che ha tre ore di fuso orario: ragion per cui andrebbero riviste le tabelle di spartizione dei seggi del Cgie. (Inform)

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