CULTURA
AMBURGO – L’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo ospiterà giovedì 30 novembre, alle ore 19, la conferenza – in italiano e tedesco – del prof. Marco Mondini sull’ascesa del fascismo in Italia, nell’ambito della rassegna EUNIC “L’anno di crisi 1923 e il fascismo in Europa”.
Verranno presentati il libro di saggistica “Roma 1922” di Marco Mondini e la testimonianza di Emilio Lussu “Marcia su Roma e dintorni”, di cui l’attrice Annalena Schmidt leggerà alcuni brani. Il libro di Lussu è stato tradotto in tedesco nel 2023 dalla casa editrice Folio Verlag di Vienna.
La partecipazione all’incontro, organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo, in collaborazione con l’EUNIC, l’Istituto di ricerca sociale di Amburgo e la casa editrice Folio Verlag di Vienna, è gratuita, ma è richiesta la registrazione tramite il portale Eventbrite.
Marco Mondini con “Roma 1922. Il fascismo e la guerra mai finita” racconta di “fascisti ossessionati dal potere e dalla possibilità di redimere la nazione e di trasformare gli italiani, anche a costo di eliminare tutti quelli che non erano d’accordo con loro. […] Le armi non sarebbero state deposte, fino al compimento di questa missione”. L’ascesa al potere del fascismo e il suo atto culminante, la cosiddetta marcia su Roma, possono essere capiti solo all’interno di un quadro più vasto, quello di un’Europa incapace di chiudere i conti con la Grande guerra. E se furono soprattutto i paesi sconfitti a scoprire che uscire dalla cultura dell’odio e della violenza quotidiana non era facile, frustrazione, scontento e desiderio di rivalsa si impossessarono anche degli italiani che pure – almeno formalmente – la guerra l’avevano vinta. Marco Mondini compone la storia corale e implacabile di un’Italia in cui la lotta politica si trasforma in guerra civile e che scivola via via verso il lungo ventennio della dittatura fascista.
Marco Mondini è nato a Bassano del Grappa nel 1974 ed è uno storico italiano. Si è laureato in Storia militare all’Università di Pisa e successivamente alla Scuola Normale Superiore, dove si è diplomato in discipline storiche nel novembre 1998 per poi conseguire il dottorato in storia contemporanea nel 2003. Mondini insegna “History of conflicts” e “Storia contemporanea” all’Università di Padova. Con il Mulino ha pubblicato «La guerra italiana» (2014), «Andare per i luoghi della Grande Guerra» (2015), «Il Capo. La Grande Guerra del generale Luigi Cadorna» (nuova ed., 2019) e ha curato «La guerra come apocalisse» (2017). Collabora con il Corriere della Sera e con RAI Storia; ha scritto e condotto la trasmissione “Archivi. Miniere di Storia” (2018-2019) e, insieme Michele Ponzani “Storie Contemporanee” (2020 – in corso). Gli sono stati attribuiti diversi riconoscimenti tra cui il premio nazionale “Friuli Storia” (2017) per la biografia di Luigi Cadorna e il premio “Acqui Storia. Storico in TV” (2022) per la sua opera di divulgazione.
Emilio Lussu (Armungia, Cagliari – Roma 1975) combatté durante la Grande Guerra come ufficiale di fanteria della Brigata Sassari. Fondatore del Partito Sardo d’Azione (1919), fu deputato nel 1921 e 1924 e partecipò alla secessione aventiniana. Antifascista, nel 1929 fuggì da Lipari con Carlo Rosselli e Fausto Nitti, coi quali a Parigi fondò il movimento “Giustizia e libertà”. Fu tra i dirigenti della resistenza e, nel dopoguerra, senatore nelle prime tre legislature. Presso Einaudi ha pubblicato “Un anno sull’altipiano”, “Marcia su Roma e dintorni”, e “Il cinghiale del Diavolo”.
In ventidue capitoli, brevi ma ricchi di informazioni, Emilio Lussu racconta ciò che ha visto e subito dal 1919 al 1929, anno della sua avventurosa fuga da Lipari con Carlo Rosselli e Fausto Nitti: il sorgere e il dilagare del fascismo, soprattutto in Sardegna, tra manovre politiche, agitazioni di piazza, figure camaleontiche e macchiette popolari, a cominciare da questori, giornalisti, deputati, professori e sindacalisti voltagabbana, descritti nel loro tragico spessore. Un documento imprescindibile, che testimonia del contesto nazionale e delle sorti dell’Italia nel decennio di maggior abbrutimento civile della nostra storia, e che rivela la forza di chi ha lottato fino all’ultimo, anche negli anni del dopoguerra, per la democrazia. (Inform)