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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Al Quirinale la cerimonia di consegna del “Ventaglio”, Mattarella: “Garanzia di democrazia è, naturalmente, il pluralismo dell’informazione. A questo valore le istituzioni della Repubblica devono rivolgere la massima attenzione e sostegno”

QUIRINALE

(Fonte foto Presidenza della Repubblica)

ROMA – Si è svolta, al Palazzo del Quirinale, la tradizionale cerimonia di consegna del “Ventaglio” al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, da parte del Presidente dell’Associazione Stampa Parlamentare, Adalberto Signore, alla presenza dei componenti del Consiglio direttivo, aderenti all’Associazione, dei direttori di quotidiani e di  agenzie di stampa, dei giornalisti accreditati al Quirinale, e dei responsabili della Federazione Nazionale della Stampa e dell’Ordine dei Giornalisti. Dopo gli interventi di Adalberto Signore al Capo dello Stato è stato consegnato il Ventaglio realizzato da Ilaria Caracciolo, vincitrice del concorso indetto dall’Associazione Stampa Parlamentare di concerto con l’Accademia di Belle Arti di Roma, per l’opera dal titolo “ Gli invisibili”. Erano, altresì, presenti i rappresentanti dell’Accademia di Belle Arti di Roma.

“Nella società dell’informazione globale – ha esordito nel suo intervento il Presidente Mattarella – è del tutto superfluo richiamare l’importanza che l’informazione riveste per il funzionamento della democrazia, per un’efficace tutela del sistema delle libertà. La democrazia, infatti è, anzitutto, conoscenza. È contesto nel quale avviene il confronto fra le idee e si esercita il diritto a manifestarle e testimoniarle. Alla libertà di opinione si affianca la libertà di informazione, cioè di critica, di illustrazione di fatti e di realtà. Si affianca, in democrazia, anche il diritto a essere informati, in maniera corretta. Informazione, cioè, come anticorpo contro le adulterazioni della realtà. Operare contro le adulterazioni della realtà costituisce una responsabilità, e un dovere, affidati anzitutto ai giornalisti…. Va sempre rammentato – ha  continuato il Capo dello Stato – che i giornalisti si trovano a esercitare una funzione di carattere costituzionale che si collega all’art.21 della Carta fondamentale, con un ruolo democratico decisivo. Si vanno, negli ultimi tempi, infittendo contestazioni, intimidazioni, quando non aggressioni, nei confronti di giornalisti, che si trovano a documentare fatti. Ma l’informazione è esattamente questo. Come anche a Torino, nei giorni scorsi. Documentazione di quel che avviene, senza obbligo di sconti.

Luce gettata su fatti sin lì trascurati.  Raccolta di sensibilità e denunce della pubblica opinione. Canale di partecipazione e appello alle istituzioni. Per citare ancora una volta Tocqueville, ‘democrazia è il potere di un popolo informato’. Ecco perché ogni atto rivolto contro la libera informazione, ogni sua riduzione a fake news, è un atto eversivo rivolto contro la Repubblica. Garanzia di democrazia è, naturalmente, il pluralismo dell’informazione. A questo valore le istituzioni della Repubblica devono rivolgere la massima attenzione e sostegno.”

“L’Unione Europea ha approvato,  nell’aprile di quest’anno, in un confronto tra Parlamento Europeo e Consiglio dell’Unione, – ha poi ricordato Mattarella – il nuovo Regolamento sulla libertà dei media, adesso in fase di progressiva attuazione, a partire dal prossimo 8 novembre, per quanto riguarda i diritti dei destinatari dei servizi di media, vale a dire dei cittadini. In sintesi: promozione del pluralismo e della indipendenza dei media in tutta l’Unione, con protezione dei giornalisti e delle loro fonti da ingerenze politiche; pubblicità sui fondi statali destinati a media o a piattaforme; garanzia del diritto dei cittadini alla gratuità e pubblicità delle informazioni; indipendenza editoriale dei media pubblici; protezione della libertà dei media dalle grandi piattaforme; istituzione di un nuovo Comitato europeo per i servizi di media per promuovere una applicazione coerente di queste norme. Come si vede, un cantiere e un percorso impegnativo per l’Unione e per gli Stati membri, coscienti del valore che questo tema riveste per la libertà del nostro continente. Tema, vorrei aggiungere, impegnativo per tutti coloro che del mondo dell’informazione fanno parte”. Il Presidente Mattarella ha poi ribadito l’impegno dell’Italia la fianco dell’Ucraina nella guerra con la Russia. “L’Italia, i suoi alleati, i suoi partner dell’Unione – ha ricordato il Capo dello Stato – sostenendo l’Ucraina difendono la pace, affinché si eviti un succedersi di aggressioni sui vicini più deboli. Perché questo – anche in questo secolo – condurrebbe a un’esplosione di guerra globale. Naturalmente, avvertiamo indispensabile adoperarsi – in Ucraina come tra Israele e Palestinesi – per la fine della guerra, per chiudere queste piantagioni di odio, che le guerre rappresentano anche per il futuro. Palestre di disumanità nel calcolo delle giovani vittime mandate a morire, come avveniva nelle pagine più buie della Prima guerra mondiale….  Aggiungo, personalmente, che spinge a grande tristezza vedere che il mondo getta in armamenti immani risorse finanziarie, che andrebbero, ben più opportunamente, destinate a fini di valore sociale. “Nei giorni scorsi – ha continuato Mattarella affrontando il tema della violenza in ambito politico – il tentativo di grave attentato a Trump; in maggio quello, di più pesanti conseguenze al Primo Ministro slovacco, Fico; nello stesso mese quello all’ex Sindaca (spero che si possa ancora dire) di Berlino, Giffey; al deputato europeo tedesco Ecke; che hanno fatto seguito ad altri attentati contro esponenti politici in Germania, talvolta con conseguenze mortali; due anni fa l’attentato al marito di Nancy Pelosi, sopravvissuto a fatica. È fondamentale e doveroso ribadire la condanna ferma e intransigente nei confronti di questa drammatica deriva di violenza contro esponenti politici di schieramenti avversi trasformati in nemici. Occorre adoperarsi sul piano culturale contro la pretesa di elevare l’odio a ingrediente, a elemento legittimo della vita: una spinta a retrocedere nell’inciviltà. Si registrano anche un crescente antisemitismo, l’aumento dell’intolleranza religiosa e razziale, che hanno superato il livello di guardia. Un odio che viene spesso alimentato sul web, che va non soltanto condannato ma concretamente contrastato con rigore e severità”. Mattarella, dopo aver ricordato il legame che unisce l’Italia e agli Stati Uniti e ringraziato il Presidente Biden per il suo apprezzato servizio e per la sua leadership, si è soffermato sulla necessità di eleggere al più presto da parte del Parlamento italiano il quindicesimo giudice della Corte Costituzionale.  “ Vi è un tema – ha concluso il  Capo dello Stato – che sempre più richiede vera attenzione: quello della situazione nelle carceri. Non ho bisogno di spendere grandi parole di principio: basta ricordare le decine di suicidi in poco più dei sei mesi, in quest’anno…Il carcere non può essere il luogo in cui si perde ogni speranza, Non va trasformato, in questo modo, in palestra criminale. Vi sono, in atto, alcune, proficue e importanti, attività di recupero attraverso il lavoro. Dimostrano che, in molti casi, è possibile un diverso modello carcerario. È un dovere perseguirlo.  Subito, ovunque”.(Inform)

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