APPUNTAMENTI
Iniziativa organizzata dall’IIC di Amburgo in collaborazione con la Biblioteca comunale. Sarà presente l’autore
AMBURGO – La Biblioteca Centrale di Amburgo ospiterà mercoledì 1 giugno, alle ore 19, l’incontro con Valerio Curcio e la presentazione del suo libro “Il calcio secondo Pasolini”, edito da Compagnia Editoriale Alberti nel 2018 e tradotto in tedesco da Judith Krieg.
All’iniziativa, organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo e in collaborazione con la Biblioteca comunale e la casa editrice Converso, parteciperanno insieme all’autore lo storico dell’arte Emanuele Rinaldo Meschini e Giacomo Coccia, membro fondatore del fan club AS Roma di Amburgo. A moderare l’incontro Annette Kopetzki, che curerà anche la traduzione in tedesco delle domande del pubblico.
La partecipazione è gratuita. Non è richiesta la registrazione.
“È un peccato – disse Pasolini in un’intervista a Claudio Sabattini del Guerin Sportivo, – che tutti mi vedano solo come un rappresentante della cultura. Da me non vogliono altro che giustificazioni culturali, forse perché la cultura di questi tempi offre un ottimo alibi. Non mi invitano mai a tenere una conferenza sul calcio, anche se sono perfettamente in grado e preparato per farlo. Sai, gli sportivi non sono molto istruiti e gli istruiti non sono molto sportivi. Ma io sono un’eccezione”.
Nel suo volume, divulgativo e basato su attente ricerche, Valerio Curcio ricostruisce – anche sulla base di materiale inedito e di interviste da lui stesso realizzate – l’intimo rapporto di Pier Paolo Pasolini con il calcio, e quindi un aspetto centrale della vita del grande intellettuale e che finora ha ricevuto poca attenzione.
Il libro di Valerio Curcio è un percorso fatto di letteratura e testimonianze dirette, alcune delle quali inedite, che ricostruisce il rapporto sentimentale tra Pier Paolo Pasolini e il gioco del calcio. Prima ancora che uno sport, il calcio è per Pasolini un linguaggio umano, con i suoi poeti e prosatori, che si manifesta ogni qualvolta un piede tocca un pallone. E se il calcio è un linguaggio, gli atleti possono usare stili espressivi differenti: così il gioco corale delle squadre mitteleuropee è prosa realista, mentre il dribbling dei sudamericani è poesia lirica. Pasolini vive con piacere la contraddizione di intellettuale impegnato che ama uno sport da molti considerato “oppio dei popoli”. Il suo sguardo di appassionato, ma anche di giornalista sportivo, osserva il calcio dai campetti di periferia fino alla Serie A: talvolta ingenuamente nell’ammirare la fisicità di una sfida tra i palazzi di periferia, talvolta appassionatamente nel tifare il suo Bologna, talvolta con attenzione sociologica nel considerare la partita allo stadio come l’ultimo rito sacro dell’età contemporanea, il calcio nella sua essenza primordiale.
Valerio Curcio, romano, classe 1992, laureato in Lettere Moderne e specializzato in Giornalismo e Comunicazione Digitale all’Università Sapienza di Roma, si è dedicato interamente al tema dello sport, di cui scrive in quotidiani, riviste di settore e media digitali. Scrive come giornalista anche per il quotidiano “Il Romanista” e per lo stesso giornale è responsabile dell’area digitale della redazione. Ha scritto anche per “Io Gioco Pulito”, inserto online de “il Fatto Quotidiano”. La sua attenzione è rivolta al fenomeno del calcio nei suoi diversi aspetti culturali, sociali, politici e alle storie vissute fuori dai riflettori dei campi di gioco.
Annette Kopetzki (1954, Amburgo) ha studiato Germanistica, Filosofia e Pedagogia all’Università di Amburgo. Ha lavorato come redattrice per case editrici, come giornalista e, dal 1998, lavora come traduttrice letteraria freelance ad Amburgo. La lista delle opere da lei tradotte è lunga e tra le tante comprende anche quelle di Pier Paolo Pasolini, Andrea Camilleri, Roberto Saviano. Per il lavoro da lei svolto ha ricevuto diversi premi, da ultimo nel 2019 il premio Paul Celan per le traduzioni.
Emanuele Rinaldo Meschini (1984, Roma) è un critico e storico dell’arte, formatosi all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Oltre al suo lavoro come curatore e giornalista – tra le altre cose, scrive per una rivista di calcio – si occupa del rapporto tra calcio e società. Nel 2016, insieme all’artista Luca Resta, ha fondato l’iniziativa “Autopalo”, in cui vengono esplorate e sperimentate le tecniche e le possibilità di partecipazione sociale attraverso progetti calcistici.
Giacomo Coccia, romano di nascita, ma amburghese di adozione, nato nel 1984, lavora dal 2000 in Germania come assistente operatore e cameraman per il cinema e la televisione. Nel 2014 ha fondato insieme ad altri Italiani il Fanclub “Roma Club Amburgo”, il Club dei tifosi della Roma ad Amburgo. (Inform)