SENATO DELLA REPUBBLICA
L’Aula approva il disegno di legge di ratifica
Il provvedimento era stato già approvato dalla Camera dei deputati
ROMA – Definitiva approvazione ieri, nell’Aula di Palazzo Madama, del disegno di legge di “ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Federazione russa sul riconoscimento reciproco dei titoli di studio rilasciati nella Repubblica italiana e nella Federazione russa, fatto a Roma il 3 dicembre 2009”, già approvato dalla Camera dei deputati.
Il relatore Mario Tronti (Pd) ha spiegato che l’intesa è finalizzata a disciplinare il reciproco riconoscimento dei periodi e dei titoli di studio ai fini dell’accesso e della prosecuzione degli studi nelle università dei due Paesi. Lo scopo è evidentemente quello di incentivare la mobilità studentesca e lavorativa, favorendo anche una maggiore internazionalizzazione dei nostri atenei e la diffusione della lingua italiana.
Il testo si compone di un preambolo e di sei articoli. L’articolo 2 riporta la corrispondenza tra i titoli di studio, precisando che l’esatta definizione della corrispondenza tra i crediti e il contenuto dei corso di insegnamento è di competenza delle singole università. L’articolo 3 estende il riconoscimento anche ai periodi di studio non completati e che si intendano proseguire nelle istituzioni accademiche dell’altra parte. L’articolo 5, sul modello di altri analoghi accordi, istituisce una commissione mista di esperti incaricata dell’interpretazione e della spiegazione dell’Accordo.
Il disegno di legge di ratifica si compone di quattro articoli, che dispongono l’autorizzazione alla ratifica, l’ordine di esecuzione, la copertura finanziaria e l’entrata in vigore. Gli oneri economici sono quantificati in circa 1.500 euro annui, ad anni alterni, a decorrere dall’anno 2016.
Il senatore Tronti ha poi rilevato l’importanza anche simbolica di questa ratifica in un momento in cui, per i fatti a tutti noti aggravatisi anche in questi giorni, i rapporti tra l’Europa e la Russia sono particolarmente difficili. “Siamo tutti convinti – ha affermato – che il ritorno della guerra fredda sia un rischio che non ci possiamo permettere, né dal punto di vista economico, né soprattutto dal punto di vista della nostra sicurezza e direi, aggiungendo ancora un’altra considerazione, nemmeno dal punto di vista puramente storico-politico. Mi sembra quindi significativo che oggi, con un voto su questo accordo, si rafforzi il dialogo tra Italia e Russia, partendo proprio dalla cultura, dall’università e dalla circolazione di studenti e lavoratori”.
In sede di discussione generale e di dichiarazione di voto si segnala l’intervento del senatore Giacomo Stucchi della Lega Nord. Ha detto che il sistema scolastico russo è un sistema serio, rigido e basato sulla meritocrazia; da noi c’è la cosiddetta buona scuola. Sono quindi i russi che si devono fidare di noi. (Inform)