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A Torino la conferenza dell’Ital e della Uil per rivendicare una nuova legge

CITTADINANZA

A Torino la conferenza dell’Ital e della Uil per rivendicare una nuova legge

Loy (Uil): “La cittadinanza è un diritto costituzionale. Occorre una proposta di riforma mediata e temperata”

 

TORINO – Ha avuto luogo a Torino, ieri 15 gennaio, una incontro del tour dell’Ital e della Uil che si prefigge di rivendicare una nuova legge sulla cittadinanza italiana. Ha aperto i lavori il segretario regionale della Uil Piemonte, Lorenzo Cestari, che ha motivato la necessità di una nuova legge: “Dobbiamo lavorare – ha affermato Cestari – per avere un Paese più civile, più ospitale e con speranza di crescita”. Alberto Sera, vice Presidente dell’Ital, ha presieduto il convegno richiamando una frase del Presidente Napolitano nel messaggio di fine anno: “è concepibile che i minori extracomunitari dopo essere cresciuti ed essersi formati qui, restino stranieri in Italia?”.

Il responsabile immigrazione della Uil Piemonte, Piergiorgio Gui, ha detto “siamo alle prese con un fenomeno adulto bisognoso di nuove leggi”. Gui ha poi ricordato i problemi specifici di integrazione dei minori stranieri e ha lanciato un appello per una moratoria del reato di immigrazione clandestina, un reato penale che va ad incidere sulla vita delle persone, quasi un “esisto dunque delinquo”. Vi è stata poi l’esposizione giuridica dell’avvocato Alessandro Cestari che ha segnalato la scarsa aderenza alla realtà del nostro Paese dell’attuale legge sulla cittadinanza. Una norma che risale a venti anni fa, quando l’immigrazione era appena iniziata .

E’ inoltre intervenuto, in rappresentanza della Uim, Gabriele Di Mascio, che ha sottolineato la  vocazione europea della Uim e a posto a confronto le norme sulla cittadinanza di alcuni paesi europei. Di Mascio ha tra l’altro citato una proiezione dell’Ismu che sostiene “che se in Italia venisse adottato, per il diritto di cittadinanza per naturalizzazione, il modello francese e inglese che prevede cinque anni di residenza minima, anziché dieci anni, nel 2012 vi sarebbero stati 30mila nuovi cittadini in più rispetto a quanto avviene con la legge odierna”.

L’assessore all’urbanistica del comune di Torino, Ilda Curti, ha evidenziato come occorra “uscire dall’emergenza e pensare a politiche di ordinarietà in società plurali e quindi è importante un cambio di passo legislativo anche perché è conveniente per tutti”.

Giovanna Quaglia, assessore al Bilancio e alle Pari Opportunità della Regione Piemonte, ha auspicato “riforme condivise tra tutte le forze politiche, allargate al confine Europeo e che non dimentichino quello che ancora c’è da fare sull’accoglienza agli stranieri”.

Nicola Pomponio, componente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Torino, ha sottolineato che “la cittadinanza è un elemento di qualità della nostra democrazia e un misuratore del grado di democrazia del nostro Paese”.

Ha concluso i lavori del convegno il segretario confederale della Uil, Guglielmo Loy, che ha invitato le forze politiche a tenere i toni bassi sull’immigrazione in campagna elettorale e nel futuro in Parlamento al fine di avviare sulla materia una discussione serena, condivisa e certa.

“La cittadinanza – ha detto Loy – è un diritto fondamentale e va trattato nel processo di decisione istituzionale come un diritto costituzionale. Occorre una proposta mediata, temperata”.  (Inform)

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