RAI ITALIA
ROMA – Casa Italia ha realizzato un focus sulla comunità italiana in Svizzera, confederazione suddivisa in 26 Cantoni. Storicamente neutrale, – spiega il servizio di Casa Italia – la Svizzera è sede delle maggiori organizzazioni umanitarie internazionali. Berna, Ginevra e Zurigo ospitano importanti università e prestigiosi centri di ricerca nel mondo che attraggono gli expat italiani: la comunità italiana è tra le primissime per numeri tra quelle straniere presenti in territorio elvetico. Ad oggi sono oltre 650mila i connazionali iscritti all’Aire residenti in Svizzera. Il Paese in questione è il 4° mercato al mondo per i prodotti del Made in Italy e uno tra i principali partner per investimenti che nel 2022 hanno superato i 50 miliardi di euro soprattutto nel campo dell’alta tecnologia: circa un migliaio sono le aziende italiane presenti nel territorio svizzero che producono un fatturato annuo di 15 miliardi. Nel suo intervento l’Ambasciatore d’Italia in Svizzera Gian Lorenzo Cornado, tornando sui numeri della nostra comunità ha invitato a riflettere anche sugli svizzeri d’origine italiana che potrebbe far balzare la cifra a quasi 900mila presenze, considerando quindi sia gli italiani che gli italo-svizzeri. “Abbiamo avuto milioni di italiani emigrati in Svizzera negli anni: oggi abbiamo un’emigrazione cosiddetta tradizionale cui si aggiungono un’emigrazione qualificata ed altamente qualificata”, ha spiegato Cornado riferendosi alla nuova mobilità degli expat. “Abbiamo tanti ricercatori che si sono trasferiti in Svizzera avendo un grande successo, soprattutto nel Cantone di Zurigo. È un’emigrazione altamente qualificata che dà lustro al nostro Paese perché sono grandi promotori di Made in Italy dove tutto ciò che è italiano è molto apprezzato”, ha aggiunto l’Ambasciatore che sull’aspetto economico ha rilevato i rapporti stretti tra i due Paesi. Riguardo alle esportazioni dell’Italia verso la Svizzera, Cornado ha sottolineato come queste siano superiori a quelle con la Cina, il Brasile e l’India messe insieme. “Questo dato offre l’idea dell’intensità di un rapporto strategico sul piano commerciale”, ha evidenziato l’Ambasciatore che sul fronte culturale ha ricordato l’appena conclusa Settimana della Lingua Italiana nel Mondo segnalando che tra l’altro l’italiano è lingua ben conosciuta in territorio elvetico essendo parlata da quasi il 10% della popolazione. L’Ambasciatore ha anche segnalato l’evento in programma il 25 marzo dell’anno prossimo, in concomitanza con il “Dante Dì”, quando verrà proiettato in contemporanea nelle principali città svizzere il film di Pupi Avati su Dante Alighieri. E’ stata poi la volta del Professor Gabriele Balbi (Media Studies USI Lugano) che ha sottolineato l’aspetto particolare dell’università in cui insegna dove ad esempio le lauree triennali sono tutte in lingua italiana. Balbi poi rilevato come promuovere e preservare la lingua italiana rappresenti in un certo senso quasi una “mission” dell’università. La Professoressa Veronica Barassi (Scienze della Comunicazione UNI San Gallo) ha invece evidenziato l’aspetto della vivibilità di una città come Zurigo che è a misura d’uomo. Per il settore di sua competenza, Barassi ha dato il proprio parere sul momento storico che si sta vivendo nel campo della tecnologia dove è necessaria una riflessione pubblica. Barassi ha rilevato come l’idea di privacy adesso stia ritornando in una posizione importante nel dibattito pubblico. (Inform)