RAI ITALIA
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ROMA – La trasmissione di Rai Italia “Casa Italia” ha dedicato un approfondimento sull’Albania, un Paese piccolo ma con un ruolo chiave nella promozione della stabilità e della cooperazione nei Balcani occidentali. In collegamento da Tirana è intervenuto l’Ambasciatore d’Italia Fabrizio Bucci, mentre in studio era presente l’Ambasciatrice d’Albania in Italia Anila Briti: hanno partecipato anche Mario Tonucci, Vicepresidente di Confindustria Albania, e la poetessa Denata Andreca. Il dibattito è stato introdotto da un servizio che è partito dalle storiche immagini dell’8 agosto 1991 quando arrivarono 20mila albanesi nel porto di Bari, considerato ad oggi il più grande sbarco di cittadini stranieri in Italia a bordo di un’unica nave. Molti anni sono passati da quella fuga di massa dal proprio Paese da parte del popolo albanese che oggi può contare su un’Albania che vede avviati i negoziati di adesione all’UE. Dal canto suo l’Italia è il primo partner ufficiale per l’economia albanese dove il 50% delle imprese straniere è rappresentato da quelle italiane. Nel 2022 il volume di interscambio economico registrato tra i due Paesi ammontava a circa 3 miliardi e mezzo di euro. “La comunità albanese in Italia, secondo i dati ufficiali, supera le 400mila persone”, ha spiegato l’Ambasciatrice Briti sottolineando come a questa cifra vadano però aggiunti anche i cittadini italo-albanesi arrivando così alla soglia delle 600mila persone. “Per noi l’Italia è stata sempre un modello di riferimento anche negli anni di chiusura del sistema comunista. Volevamo respirare l’aria della libertà”, ha aggiunto Briti evidenziando come il modello di libertà in quegli anni difficili per l’Albania durante il comunismo non fosse solo l’Italia bensì l’Europa. “L’Albania è un Paese dinamico che sta crescendo tantissimo – ha rilevato l’Ambasciatore Bucci – e sta investendo in infrastrutture, nella nuova economia e nel turismo di qualità. Tirana è una città in espansione”. Bucci ha parlato poi della comunità italiana residente composta da pensionati ma anche da giovani in cerca di opportunità lavorative. “Il costo della vita è molto più basso rispetto all’Italia, si vive bene e si può parlare dappertutto in italiano. Ci sono tanti giovani che vengono qui a studiare ma anche molti giovani imprenditori”, ha spiegato Bucci precisando come l’Albania si stia trasformando poco alla volta da polo attrattivo di call center a centro di sviluppo per digital center. Gli stessi investimenti italiani sono molto attivi nel campo della tecnologia. “Abbiamo accompagnato il processo democratico in Albania non solo con investimenti ma anche con una presenza costante e ramificata in tutti i settori”, ha aggiunto Bucci rievocando a sua volta l’esodo di massa degli albanesi nel 1991. È stata rilanciata l’iniziativa della Settimana dell’Italia in Albania all’inizio di giugno: l’edizione di quest’anno vedrà circa 70 eventi, tra gli ospiti anche il jazzista italiano Paolo Fresu. In programma c’è anche un concerto sinfonico con la cantante Anna Pirozzi. “Italia e Albania sono due Paesi così vicini che ci consideriamo quasi un unico territorio. Noi italiani lì siamo ben visti e apprezzati per le cose che facciamo”, ha commentato Tonucci di Confindustria. La poetessa Andreca ha evidenziato come l’Italia rappresenti una sorta di casa per tanti cittadini albanesi. “Siamo cresciuti cercando questa luce proiettata verso di voi”, ha aggiunto la poetessa riferendosi ovviamente all’Italia come sogno di libertà e punto di riferimento quindi non solo culturale, durante gli anni più difficili per il Paese. (Inform)