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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

A Canberra un incontro sull’importanza dell’osservazione dell’universo, segnalato dall’Ambasciata d’Italia

ESTERI

 

CANBERRA – L’Ambasciata d’Italia a Canberra segnala l’incontro dedicato al “Perché investire sulle grandi infrastrutture per l’Astronomia: dalla comprensione dell’origine dell’Universo al miglioramento della nostra vita quotidiana” che si svolgerà mercoledì 16 agosto, alle ore 17 presso la Scuola di Ricerca in Fisica dell’Università Nazionale Australiana (ANU) di Canberra.  Oggi, il progresso della conoscenza astronomica si basa su grandi investimenti finanziari necessari per costruire infrastrutture dedicate. Dalle prime osservazioni con piccoli telescopi, gli strumenti per osservare l’universo sono enormemente cresciuti, sino ad arrivare allo Square Kilometer Array, il più grande telescopio che abbia mai scansionato il cielo, costruito in Australia e in Sudafrica.

Oltre ai telescopi in grado di rilevare le onde elettromagnetiche, oggi disponiamo di strutture in grado di rilevare le onde gravitazionali, ovvero le increspature nello spazio-tempo che si propagano dai luoghi in cui si verificano eventi cosmici, come il collasso di stelle e le dinamiche dei buchi neri. I rivelatori di onde gravitazionali costruiti negli Stati Uniti e in Italia, chiamati rispettivamente LIGO e VIRGO, hanno potuto rilevare le onde gravitazionali provenienti dalla fusione di due buchi neri. Due ambiziosi progetti prevedono inoltre la costruzione di una terza generazione di rivelatori, da collocare a centinaia di metri sottoterra, in posizione sopraelevata sulla superficie del pianeta o in orbita. E che costeranno miliardi di dollari. L’incontro si soffermerà su questo tipo di fenomeni e misurazioni, spiegando cosa possa significare approfondire la loro conoscenza.

Interverranno la professoressa Susan Scott dell’Università di Canberra, una fisica teorica che ha dedicato la sua vita professionale alla relatività generale e alla scienza delle onde gravitazionali; Orsola De Marco della Macquarie University e presidente del consiglio di amministrazione di Astronomy Australia Limited, la cui ricerca si concentra sulla teoria delle collisioni stellari e sulle osservazioni con grandi telescopi spaziali; Mark Casali, direttore di Australian Astronomical Optics, un consorzio che costruisce strumenti ottici di alta precisione per la strumentazione astronomica e per il settore spaziale; David McClelland, direttore del Centro di Astrofisica Gravitazionale dell’ANU, vicedirettore del Centro di Eccellenza ARC per l’Astronomia delle Onde Gravitazionali e delegato australiano nel Comitato Internazionale delle Onde Gravitazionali. (Inform)

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