INIZIATIVE
Evento coordinato da Franco Santellocco
AVEZZANO (L’Aquila) – Cordialità e calda atmosfera: questo nella sintesi è quanto ha caratterizzato la “Cena della Cultura” della delegazione di “Avezzano e della Marsica” ( Accademia Italiana della Cucina ) riunitasi per il suo appuntamento Accademico, questa volta all’insegna e nel ricordo di Gabriele D’Annunzio, principe di Montenevoso. Ristorante privilegiato per questo importante evento: Fabbrica dei Sapori di Celano. Con orgoglio il delegato, Franco Santellocco Gargano, ha introdotto lo storico Paolo Giuliani, brillante relatore, che ha dissertato sul tema : “Sapori abruzzesi sulla tavola di Gabriele D’Annunzio”. Tema scelto nella ricorrenza degli 80 anni dalla morte del Vate. Nella sintesi, Giuliani riferisce che in tutta la sua vita D’Annunzio attendeva sempre l’ora della colazione e del pranzo con vera gioia, e diventava d’umore intrattabile se non era prontamente servito. A tavola si comportava come nella vita: da esteta, e da contemplativo, raffinato, aulico, ma anche passionale e carnale. Il Vate amava la cucina italiana in genere, ma ovviamente aveva una certa predilezione per i prodotti della sua terra d’origine: l’Abruzzo. Maccheroni alla chitarra, brodetto di pesce, pecorino della Maiella, la papera muta, il salamino pepato, la porchetta, i dolci Parrozzo e Senza Nome, il vino Montepulciano e i liquori Aurum e Cerasella. Attento salutista, raffinato gourmet, interessato alla freschezza delle materie prime, D’Annunzio alternava momenti di digiuno completo ad abbuffate compulsive, soprattutto in previsione dell’arrivo di qualche amante; era anche un attento esteta della tavola, apparecchiata con cura dei dettagli del tovagliato e cultore dei pasti consumati in solitudine. Molte le citazioni “recitate” dallo storico, in una lettura….autentica, certamente accattivante, restituendoci un D’Annunzio “quasi” inedito nella enogastronomia famigliare. Fra i numerosi ospiti, Carlo Caroli ( presidente Incoming del Rotary di Avezzano ), il delegato di Atri Antonio Moscianese Santori che, nel suo intervento, ha spaziato ed allargato il tema dannunziano, trasformando il confronto dialettico in un momento magico. L’evento rappresenta il primo dei 3 appuntamenti più importanti dell’anno ( conviviale ecumenica di ottobre e cena degli auguri di dicembre ). Immancabili gli omaggi della Cantina del Fucino, con il suo presidente Lorenzo Savina. La serata è stata impreziosita dal flicornino del maestro Marcello D’Angelo, che ha aperto il convivio con l’Inno di Mameli e chiuso con il Silenzio, che purtroppo i conviviali non hanno… rispettato attardandosi nel brusio di sottofondo.(F.S./Inform)