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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Roma : a Villa Madama gli Stati Generali della Lingua Italiana nel Mondo

FARNESINA

 

Una terza edizione tra buoni risultati ottenuti e ottimismo sul futuro della nostra lingua e cultura

Enzo Moavero Milanesi (Maeci): La lingua italiana è da sempre associata alla bellezza, anche alla nostra emigrazione e ai dialetti italiani che pure si sono diffusi in modo sussidiario rispetto alla lingua nazionale. Sarà un mio impegno trovare risorse per la  rete delle scuole italiane all’estero

ROMA – Si è tenuta il 22 ottobre, presso la location di Villa Madama, la giornata dedicata alla terza edizione degli “Stati Generali della Lingua Italiana nel Mondo”. Il sostegno alla nostra madrelingua è da sempre al centro dell’attenzione e delle politiche messe in campo dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), a favore del Sistema Paese e di quel “Vivere all’Italiana” che ormai è molto più di un bellissimo slogan o di un motto. Ad aprire la giornata di lavori è stato Vincenzo De Luca, Direttore Generale del Maeci per la Promozione del Sistema Paese, che ha voluto ricordare il raggiungimento di un obiettivo già importante: ossia la terza edizione di questi Stati Generali le cui basi furono poste a Firenze tre anni orsono. “Mille eventi sono stati realizzati per la Settimana della lingua italiana nel mondo, che avrà come solenne momento conclusivo la celebrazione al cospetto del Presidente della Repubblica. Siamo soddisfatti dal modo in cui tante reti virtuali e fisiche hanno finora contribuito alla promozione della nostra lingua attraverso numerose iniziative. Questo non è tuttavia soltanto un momento celebrativo sulla diffusione dell’italiano, delle arti e della nostra cultura nel mondo, quanto un vero e proprio strumento di riflessione e di mappatura di tutto ciò che l’italiano porta con sé, tra cui l’attrazione all’estero per il made in Italy: potrei citare soltanto alcune delle nostre eccellenze come le collezioni di Bulgari e di Ferragamo, che sono state presentate in italiano, così come gli spot pubblicitari dell’Alfa Romeo o le creazioni dello IED”, ha affermato De Luca sottolineando anche dei numeri importanti di crescita per la cultura nazionale. “Abbiamo avuto in generale un incremento del 4% degli studenti d’italiano nel mondo: in particolare sono più che positivi i dati provenienti da zone strategiche come il bacino del Mediterraneo, il Medio Oriente (+22%) e l’Africa Subsahariana (+14%)”, ha evidenziato De Luca salutando con piacere i quaranta dirigenti scolastici presenti in sala e provenienti da diverse aree geografiche, a dimostrazione dell’importanza che riveste l’insegnamento della nostra lingua.

Il Ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, ha voluto estendere il raggio d’analisi a ciò che rappresenta nell’intimo più profondo la lingua italiana. “Parlare di una lingua in generale è parlare di un qualcosa che è dentro ciascuna persona come una vera e propria identificazione. Non a caso si parla di lingua madre, come apprendimento di base della lingua che idealmente proviene dalla figura materna. Sarebbe fin troppo facile tessere degli elogi autocompiacenti sulla lingua italiana. La lingua italiana è la più bella del mondo: d’altronde tutti pensano che la propria lingua lo sia. Oggettivamente quella italiana riceve puntualmente riconoscimenti importanti con un peso rilevante. Siamo al ventunesimo posto al mondo come lingua; se però parliamo di persone che studiano una seconda o una terza lingua, l’italiano è addirittura la quarta lingua più studiata dopo inglese, spagnolo e cinese ed è un dato che si conosce poco”, ha spiegato Moavero Milanesi. “Il poeta inglese Keats, scrivendo alla sorella, espresse il parere secondo cui nelle scuole britanniche sarebbe stato opportuno sostituire il francese con l’italiano. Della nostra lingua veniva apprezzata, da arte del poeta, la grande musicalità. La lingua italiana – ha proseguito il Ministro – è da sempre associata alla bellezza: il riferimento alle cose belle, con una proprietà transitiva, porta a pensare alla letteratura, alle arti figurative e musicali, alla storia; ma anche alla nostra emigrazione e ai dialetti italiani che pure si sono diffusi in modo sussidiario rispetto alla lingua nazionale”. Cosa fare per preservarla, nella ricchezza e nella varietà semantica, quindi per attualizzarla? “No a un banale nazionalismo linguistico – ha ammonito il Ministro –  ma occorre invece una responsabilità linguistica, come punto fondamentale. Quando muore una lingua, scompaiono un mondo e una memoria. Gli insegnanti hanno un compito essenziale e di prestigio; così come coloro che utilizzano l’italiano per fini divulgativi o informativi, all’interno dei nuovi circuiti della comunicazione di massa. Quindi non dimentichiamo l’importanza di un corretto linguaggio politico e normativo e infine il ruolo svolto dall’Accademia della Crusca e dalla prestigiosa Società Dante Alighieri. Troppo spesso è stata trascurata la rete delle scuole italiane all’estero e sarà un mio impegno quello di trovare risorse per questa importantissima rete. Vorrei usare l’acronimo “eco” per racchiudere un trittico con il quale portare avanti l’italianità nel mondo: entusiasmo, curiosità, organizzazione”.

Salvatore Giuliano, Sottosegretario di Stato al Miur ha tenuto a ringraziare il Ministro degli Esteri per aver espresso la volontà di trovare ulteriori risorse finanziarie destinate alle scuole d’italiano all’estero, portando altresì i saluti del Ministro dell’Istruzione. “La nostra è una lingua ricca e variegata; durante gli anni e in seguito all’emigrazione, intere comunità hanno tenuto viva la tradizione italiana. In più la contaminazione con altre lingue ha reso l’italiano una delle lingue più complesse e più amate da scrittori e artisti. Penso anche al teatro e all’opera lirica: una bellezza nata in questo Paese. La nostra è una lingua viva e amata in tutto il mondo. Viene da lontano ma ha saputo adattarsi ai cambiamenti. Studiare una lingua serve a comprendere la cultura di un popolo, ossia il pensiero stesso di un popolo. L’italiano è una lingua dal glorioso passato e dal sicuro avvenire. Oltre cinque milioni d’italiani vivono all’estero e a questi si aggiungono gli oriundi che tengono alto il nome d’Italia in terre lontane, spesso come interpreti di creatività e fautori di attività economiche. Il Miur è impegnato a sostenere l’italiano nel mondo in collegamento con il Maeci e con istituzioni culturali, quali la Società Dante Alighieri, l’Accademia della Crusca e tutto il mondo accademico. Oggi possiamo vantare oltre due milioni di studenti d’italiano nel mondo”, ha spiegato Giuliano.

Andrea Riccardi, Presidente della Società Dante Alighieri, ha ripercorso in breve la storia dell’istituzione da lui presieduta, nata nel lontanissimo 1889. Una storia segnata anche da momenti bui, come ha ricordato lo stesso Riccardi, sottolineando gli anni del fascismo e l’espulsione dei soci ebrei: “Saranno presto nominati soci perpetui della Dante Alighieri i discendenti degli ebrei espulsi all’epoca del fascismo, quale azione che pone definitivamente fine a quella pagina buia della storia”. Si tratta di una rete, quella descritta dal Presidente della Dante Alighieri, che ha dovuto fare i conti anche con delle ristrettezze nel finanziamento pubblico. “Dal 2015, ossia da quando sono diventato Presidente, ho deciso di superare l’ombra di una seppur gloriosa nostalgia per trascinare questa istituzione all’interno della rete globale, dove l’Italia pareva dover entrare in maniera introversa. E’ pur vero – ha sottolineato Riccardi – che la nostra storia nazionale non ci mette a disposizione grandi contenitori come può essere un Commonwealth britannico; questo ha forse inciso sul nostro apparire malati d’introversione nella battaglia per far emergere la nostra lingua. Per noi, invece, essere italiani deve divenire una chance in un mondo abitato da competitori. Dobbiamo diventare in questo senso un ponte per l’estroversione del Paese, arrivando all’ital-simpatia. In tre anni c’è stata una crescita nella domanda d’italiano, in un mondo trasversale che esiste fuori dai confini nazionali. Il mondo italiano lo si trova a ogni latitudine, sovrapposto ad altri mondi, ma che conserva in sé tutto il sapore delle nostre parole. L’italiano è la seconda lingua più utilizzata nel mondo nei marchi commerciali: secondo l’Ufficio italiano dei marchi e dei brevetti, attorno all’italiano ruota un giro d’affari di oltre 50 miliardi. L’obiettivo sarà quindi quello di transitare dall’ital-nostalgia all’ital-simpatia. L’italiano è una lingua d’elezione, non di necessità come l’inglese. Pertanto la globalizzazione va colorata di molti colori e tra questi devono esserci i colori italiani, che non sono stati mai soffocanti ed egemoni, bensì eleganti”.

Claudio Marazzini, Presidente dell’Accademia della Crusca, ha voluto ricordare il volume pubblicato per la Settimana della lingua italiana sul tema della lingua italiana nella rete. “Il nostro è un contributo rituale in termini di pubblicazione per questo evento; siamo visti come i guardiani e i custodi della lingua italiana, ma siamo anche al passo coi tempi. I neologismi, che qualche volta sono foresterismi, necessitano certamente di un atteggiamento di filtro e di studio.  Ad esempio un gruppo di fisici del CNR ci ha chiesto come fosse possibile tradurre in italiano “multi messenger astronomy”. Dopo una lunga consultazione siamo arrivati al compromesso di “astronomia multi messaggera”. Con i nostri corrispettivi spagnoli e francesi, noi della Crusca ci siamo riuniti a Firenze per discutere di temi legati alla politica linguistica europea: ebbene abbiamo voluto che l’incontro tra Spagna, Francia e Italia si tenesse senza interpreti e senza bypassare il tutto con l’inglese”, ha evidenziato Marazzini.

A seguire è intervenuto Giancarlo Kessler, Ambasciatore della Confederazione Elvetica in Italia. “Tutte le lingue sono un corpus vivo con crescenti contaminazioni sia tecnologiche e sia demografiche. La tutela di una lingua certamente richiede anche un intervento pubblico. Per quanto riguarda le reti per l’italiano, la Svizzera accoglie con piacere la Settimana della lingua italiana nel mondo. Non solo, ma mezzo milione di franchi sono stati stanziati in Svizzera per la protezione delle cosiddette lingue minori. Recentemente il Forum degli Italiani in Svizzera ha pubblicato una lettera per la situazione di disagio dell’insegnamento dell’italiano nelle scuole dell’obbligo, in alcuni cantoni non italofoni: è stato ravvisato dagli italiani un livello non sufficiente nell’offerta dei corsi. Auspico una sempre più mirata collaborazione tra i nostri due Paesi per la promozione dell’italiano”, ha commentato Kessler.

Infine ha chiuso la parte istituzionale della mattinata di lavori il neo Presidente della Rai, Marcello Foa. “L’italiano è così importante che ci viene invidiato dagli stranieri mentre spesso noi italiani tendiamo a usare termini stranieri senza conoscerne in fondo il significato. La nostra lingua è affascinante e musicale e molti la studiano soltanto per interesse e per passione. L’opera lirica è un genere eterno e la maggior parte delle opere è scritta in italiano. La lingua è un biglietto da visita della nostra cultura: dobbiamo essere fieri della nostra lingua, pur essendo cittadini del mondo. La Rai ha un ruolo fondamentale di supporto e di diffusione dell’italiano, come servizio pubblico. Rai Italia è un canale importante che conosciamo poco. Eppure, invece, a Tel-Aviv una signora mi si è avvicinata per parlare di Rai Italia che non riusciva più a vedere. Questo dimostra quanto sia importante questo servizio per i nostri connazionali nel mondo. Potrebbe poi apparire come una contraddizione, rispetto a quanto pocanzi detto, il voler creare un canale in lingua inglese; ma invece ciò va nel senso di rafforzare il rapporto di fascinazione verso il nostro Paese e la tentazione d’imparare la nostra lingua” ha chiuso Foa. (Simone Sperduto/Inform)

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