CAMERA DEI DEPUTATI
Alle Commissioni Esteri e Politiche Ue
Moavero Milanesi: “Operativa una task force a Palazzo Chigi”
ROMA – Diversi sono stati gli interventi di esponenti dell’opposizione e della maggioranza durante l’audizione in Commissione Esteri alla Camera del Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Enzo Moavero Milanesi, sul tema dei possibili scenari della Brexit che possono avere ripercussioni anche sull’Italia. Dalle opposizioni il Partito Democratico ha posto al Ministro degli Esteri questioni riguardanti soprattutto chiarimenti sulla presenza o meno di un piano per far fronte alle diverse ipotesi di Brexit. “Noi siamo l’unico grande Paese europeo per ora senza un piano in caso di cosiddetta Brexit al buio. Francia e Germania hanno già da mesi un piano in questo senso; il nostro Consiglio dei Ministri invece si troverà a dover approvare un piano a pochissimi giorni dalla data ufficiale della Brexit”, ha commentato Lia Quartapelle (Pd) intendendo l’ipotesi di un’uscita dell’UK senza accordo. Laura Boldrini (Leu) ha invece chiesto chiarimenti rispetto alla linea del governo italiano in merito al voti che l’Unione Europea sarà chiamata a dare sul rinvio della brexit.
Anche Piero De Luca (Pd) ha parlato dell’eventualità di una proroga breve o lunga, sempre ammesso che tale proroga venga votata dal Consiglio europeo. Ivan Scalfarotto (Pd) si è detto “preoccupato dal protezionismo del governo italiano in campo commerciale; per far fronte alla Brexit servirà da parte del governo una politica diversa che contraddica le sue precedenti posizioni”. Filippo Sensi (Pd) ha auspicato politiche volte ad evitare una possibile recrudescenza del terrorismo nordirlandese. Per Forza Italia ha preso parola Guido Pettarin, che ha parlato della Brexit come di “una brutta pagina della nostra storia comune”. Maurizio Lupi (Misto) ha toccato la questione dei trasporti: “Il decreto Delrio del 2016 ha previsto che un aeroporto come Linate sia riservato ai voli comunitari: con la Brexit avremo il rischio di dover trasferire a Malpensa tutto il traffico che riguarda il Regno Unito?”.
Dalla maggioranza sono intervenuti esponenti del Movimento 5 Stelle e della Lega. Rosalba De Giorgi (M5S) ha posto il problema della salvaguardia delle aziende italiane attive nell’export verso l’UK, mentre Angela Ianaro (M5S) ha chiesto se vi sarà il voto unanime, da parte del Consiglio europeo, sulla proroga; Iolanda Di Stasio (M%S) ha sollevato il problema del rischio di costi più elevati, con la Brexit, per i nostri studenti nel Regno Unito. Elisa Siragusa (M5S) , eletta nella Circoscrizione Estero per l’Europa, ha affrontato il tema della task force. “Essa è a lavoro da tempo anche se è mancata una pubblicità riguardo la sua attività; già da febbraio c’è un documento per prepararsi all’eventualità di un recesso senza accordo. Sono stati quindi trattati temi relativi ai diritti dei cittadini, al trasporto e alla giustizia civile. In caso di ‘No Deal’ noi non abbiamo alcun potere d’intervenire sulle decisioni del governo inglese. Auspico comunque una posizione dell’Italia quanto più diplomatica possibile. In un comunicato del 13 novembre scorso la Commissione europea aveva anche suggerito di evitare soluzioni bilaterali: credo che serva quindi una risposta europea alla questione Brexit e non una risposta bilaterale”, ha aggiunto Siragusa. Della Lega hanno preso parola i deputati Paolo Formentini, che ha chiesto “un’attenzione particolare al proseguimento della collaborazione con l’UK nell’ambito della difesa comune e nel contrasto al terrorismo”, e Simone Billi, eletto nella ripartizione Europa e presidente del Comitato per gli Italiani all’Estero alla Camera. “E’ fondamentale il rispetto della decisione presa dal popolo britannico ma anche la tutela della comunità italiana in loco. Fino ad oggi le nostre richieste sono state recepite: parlo dei diritti acquisiti dalla nostra comunità nell’UK, che saranno appunto rispettati così come venuto fuori da tutte le audizioni fatte per monitorare la situazione e per far pressione sulle istituzioni europee. Abbiamo avuto audizioni anche con il Commissario europeo Michel Barnier, con l’Ambasciatrice britannica in Italia Jill Morris e con i nostri eurodeputati al Parlamento europeo. Per quanto riguarda il lavoro che sta facendo il Comitato per gli Italiani all’Estero, stiamo lavorando per aggiornare e informare la comunità italiana nel Regno Unito: si è già tenuta una prima audizione sui permessi di soggiorno, quindi sul settled status e sul pre-settled status”, ha spiegato Billi.
Alle questioni sollevate dai deputati ha quindi risposto il Ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, che ha parlato di scenari comunque ancora in divenire sia a livello comunitario che nazionale, tanto per le questioni dei diritti dei cittadini quanto per quello dei trasporti. “Stiamo seguendo tutto con attenzione e lo stiamo facendo da tempo nel quadro d’azione europea e nel quadro bilaterale. Non esiste uno scenario catastrofico; ma esiste quello di un’uscita con accordo o senza, oppure uno scenario differito di una di queste due eventualità e forse esiste addirittura uno scenario in cui l’UK possa cambiare idea. Tutto questo non dipende dall’Italia e in senso stretto neanche dall’Ue, ma solo dall’UK. Per quanto riguarda la preparazione dell’Italia, non devono esserci dubbi: esiste una task force presso Palazzo Chigi che rappresenta il potenziamento di un punto di riferimento già esistente con il precedente governo. Si tratta di una task force di natura interministeriale e ne fanno parte tutti i rappresentanti dei Ministeri; c’è anche un rappresentante dell’Agenzia delle Dogane”, ha spiegato il Ministro degli Esteri. “Da dicembre sono regolarmente pubblicati dei comunicati dopo ogni riunione di questo gruppo di lavoro….Nessun governo ha finora espresso con chiarezza una posizione, anche perché l’eventualità concreta di discutere della proroga è divenuta tale solo nelle ultime ore. Durante il periodo di proroga l’UK resterà uno Stato membro a pieno titolo, con tanto di diritto di voto nelle istituzioni. La decisione ultima sarà presa dal governo; la mia posizione personale è quella di dire sì alla proroga, perché senza una proroga si va subito nello scenario di rottura. Ho ritenuto personalmente la Brexit come una cattiva notizia per l’Ue e per l’Italia, pur essendo pienamente legittima la decisione di uscita dell’UK nelle intenzioni sovrane di uno Stato e del suo popolo, espresse oltretutto attraverso un referendum”, ha aggiunto Moavero Milanesi.
“Cerchiamo adesso di minimizzare gli effetti negativi di un’uscita, che comunque cambierà lo scenario europeo, diventando l’UK di fatto un Paese terzo sia tecnicamente che materialmente. C’è quindi il problema del cosiddetto ‘backstop’ ossia della possibilità di barriere doganali tra Irlanda e Irlanda del Nord. Secondo gli accordi di pace e secondo il desiderio delle popolazioni di quei luoghi, non dovrebbe esserci alcun elemento di frontiera fisica tra le due terre d’Irlanda. Il problema è come conciliare queste due esigenze: da una parte la sovranità doganale dell’UK e dall’altra le volontà degli irlandesi. Sul fronte della sicurezza continuerà la collaborazione con il Regno Unito, a cominciare dalla Nato, quindi non ci sarà alcun problema per la lotta al terrorismo”, ha concluso il Ministro degli Esteri. (Simone Sperduto/Inform)