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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Presentato a Roma il XXIX Dossier Statistico Immigrazione

IMMIGRAZIONE

Dal Centro Studi e Ricerche Idos, in partenariato con Centro Studi Confronti

 

Al 2018 sono poco più di 5 milioni e 300 mila gli stranieri presenti sul territorio italiano, pari all’8,7% della popolazione residente

 

ROMA – E’stato presentato oggi il XXIX Dossier Statistico Immigrazione in contemporanea in diverse città d’Italia: nella Capitale l’evento si è tenuto presso il Teatro Orione. Il progetto è realizzato coi i fondi dell’8 per mille della Chiesa Valdese dal Centro Studi e Ricerche Idos, in partenariato con Centro Studi Confronti. Ha aperto i lavori Luca Di Sciullo, Presidente di Idos,  che ha spiegato come “il volume non sia mai stato concepito quale opera di pura ricerca bensì come uno strumento dall’immediata ricaduta a livello sociale e facilmente accessibile a tutti”. E’ stata evidenziata la presenza nel teatro di diversi studenti delle scuole superiori oltre che quella degli immigrati presenti; questo perché, come ha precisato Di Sciullo, “non basta parlare di loro ma bisogna confrontarsi direttamente con loro, ossia con gli immigrati”. E’ stata anche sottolineata la priorità del dialogo costante con le istituzioni sia politiche che religiose: “questo per consentire alla politica di prendere decisioni mirate sull’immigrazione, al di là delle posizioni ideologiche ”, ha aggiunto Di Sciullo ricordando altresì le tre parole chiave dell’illuminismo che dovrebbero guidare le scelte politiche ossia “libertà, uguaglianza e fraternità”. Stefania Sarallo, della rivista Confronti, ha invitato a “mostrare quell’altra faccia dell’Italia che lavora concretamente per l’integrazione e il dialogo in un periodo storico così delicato”. Maria Paola Nanni, coordinatrice della ricerca per il Centro Studi Idos, ha spiegato l’importanza di “affrontare il mondo dell’immigrazione evitando chiavi di lettura sintetiche e semplicistiche, cosa che invece spesso avviene purtroppo nel dibattito politico: occorre quindi costruire un senso critico e questo dossier aiuta a smontare la retorica dell’invasione”.

Per Luciano Manicardi, Priore della Comunità monastica di Bose, c’è anzitutto nel nostro Paese un problema di “recupero di una buona comunicazione e della memoria storica: quindi, nello stesso linguaggio politico, occorre recuperare una dimensione etica della parola”. Elly Schlein, già Europarlamentare, ha definito il dossier come “una sorta di Bibbia laica per chi intenda affrontare la questione migratoria sulla base di dati reali, mentre a volte le politiche migratorie sono basate solo sulla propaganda”, ha commentato Schlein che ha aggiunto: “In Europa non c’è alcuna invasione di immigrati, ma occorre dare una risposta umanitaria a livello europeo sulle rotte, rivedendo anche il Trattato di Dublino: se siamo una vera unione dobbiamo condividere anche l’accoglienza”, ha continuato Schlein sottolineando come un progetto di riforma del Trattato di Dublino, per una distribuzione più equa dei migranti, in realtà sia stato già approvato dal Parlamento europeo con una maggioranza di due terzi dei membri; tuttavia, come precisato dall’ex parlamentare, ora si tratta di trasformare la riforma in realtà.

Takoua Ben Mohamed, graphic journalist di origine tunisina, ha raccontato come, proprio attraverso il suo lavoro di disegnatrice, tenti di smontare l’immaginario errato che ruota attorno al mondo dell’immigrazione. Alessandra Trotta, moderatrice della Tavola Valdese, ha messo in guardia sul “rischio di un regresso della società per cui l’analisi e il pensiero critico servono a superare le percezioni errate sull’immigrazione”.

Quanti sono davvero gli stranieri in Italia?. Secondo il Rapporto dell’Idos nel 2018, su una popolazione residente totale di quasi 60 milioni e mezzo, gli stranieri erano poco più di 5 milioni e 300 mila unità: quindi un 8,7% sul totale della popolazione presente sul territorio italiano. La distribuzione territoriale prevede una distribuzione disomogenea sull’intera penisola: guida la classifica il Nord-Ovest con un 33,6%, a seguire il Centro con un 25,4% e quindi il Nord-Est con un 23,9%, il Sud con un 12,2% e le Isole con un 4,9%. Tra le aree continentali d’origine troviamo in testa l’Europa con un 50,2%, quindi l’Africa con un 21,7%, l’Asia con un 20,8%, l’America con un 7,2%.

Le prime dieci collettività di residenti sono provenienti da Romania (23%), Albania (8,4%), Marocco (8%), Cina (5,7%), Ucraina (4,6%), Filippine (3,2%), India (3%), Bangladesh (2,7%), Moldova (2,5%), Egitto (2,4%). Per quanto riguarda l’appartenenza religiosa spiccano i Cristiani (52,2% di cui ortodossi al primo posto seguiti da cattolici e protestanti), i Musulmani (33%), gli Atei e gli Agnostici (4,7%), gli Induisti (3%) e i Buddisti (2,3%). (Simone Sperduto/Inform)

 

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