Premier Conte: Sulla Brexit l’Italia continuerà in ogni caso a mantenere una linea equilibrata tra la difesa dei nostri interessi nazionali e l’ascolto degli amici britannici

FARNESINA

Al Maeci la sessione conclusiva della XIII Conferenza degli Ambasciatori e delle Ambasciatrici

ROMA – Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è intervenuto alla giornata conclusiva della XIII Conferenza degli Ambasciatori e delle Ambasciatrici (24-26 luglio). Il Premier si è soffermato sulla linea del Governo in alcuni dei più importanti e impegnativi scenari internazionali, rilevando anche l’importanza della tutela sia del benessere del nostro Paese, sia dei nostri connazionali nel mondo. “In questo primo anno di legislatura ho constatato quanto il versante internazionale occupi gran parte dei miei compiti e un pensiero particolare va a chi opera nella Farnesina. Nell’immediato dobbiamo far sì che dall’Europa giungano delle risposte importanti in un momento molto complesso. Fin dal primo Consiglio europeo del giugno scorso, sulla questione migratoria, ho cercato d’imprimere un cambio di prospettiva; dopo altri quattro Consigli europei, sulla Brexit e sulle nomine europee, purtroppo questo cambio di passo rimane incompiuto benché sia sempre più indispensabile un’equa condivisione di responsabilità: le divergenze nell’Ue sono infatti per lo più frutto di una perdurante mancata convergenza su politiche sociali e migratorie”, ha affermato  Conte richiamando l’idea di una governance economica nell’eurozona.

“Da voi ambasciatori ci si attende – ha continuato il Premier – una spinta propulsiva per il nostro Paese. Ottobre prossimo vedrà per l’Europa un altro momento cruciale: quello della Brexit. Su questo fronte il Governo italiano ha da diverso tempo una task force a Palazzo Chigi che ha seguito tutte le fasi del negoziato sul recesso dell’UK: questo è stato fatto anche nel caso di uscita senza accordo e infatti a tal fine è stato predisposto il Decreto Brexit. L’Italia continuerà in ogni caso a mantenere una linea equilibrata tra la difesa dei nostri interessi nazionali e l’ascolto degli amici britannici, per far restare l’UK come partner anche dopo la sua uscita dall’Ue: lavoreremo isieme al Primo Ministro britannico”, ha proseguito Conte sottolineando come l’Alleanza Atlantica da parte dell’Italia non sia in discussione in quanto architrave della nostra politica estera. “Con gli Usa esiste un rapporto di amicizia qualitativamente diverso da quello con altre nazioni.  Dal vertice G7 in poi ho stabilito un rapporto cordiale con il Presidente Trump. Anche nel G20 ho sempre trovato in lui un interlocutore attento ai legittimi interessi italiani. Vi è dunque da difendere il partenariato euro-atlantico come moltiplicatore degli interessi nazionali nel mondo”, ha aggiunto Conte parlando dell’ascesa di altri attori come Cina, Russia e India. “Si tratta di Paesi che hanno una rilevanza sempre più crescente per l’Italia, anche in funzione della cooperazione con le nostre imprese. In generale ritengo che l’internazionalizzazione  debba essere compatibile con il rapporto Transatlantico e con l’appartenenza all’Ue. La Russia è il più importante vicino dell’Europa che non può essere semplice osservatrice nel rapporto con gli Usa. Anche la Cina è mutata profondamente, cambiando l’economia mondiale e oggi ne è uno dei motori più forti. Il Mediterraneo è invece portatore di un pluralismo identitario, dove vanno tuttavia risolte le questioni legate ai flussi migratori e alla lotta al terrorismo. Le soluzioni sono sempre da ricercare mediante processi politici inclusivi e sostenibili come nel contesto libico e come ha dimostrato il vertice intergovernativo italo-tunisino. Infine nei Paesi del Golfo e negli Emirati Arabi sarà importante una missione di sistema; nostro partner strategico è anche l’Egitto dove non mancherà la richiesta di giustizia per il caso Regeni”, ha concluso Conte. (Simone Sperduto/Inform)