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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Moavero Milanesi: “Fare sintesi in modo professionale, è questa l’essenza della carriera diplomatica odierna”

FARNESINA

Si conclude al Maeci la XIII Conferenza degli Ambasciatori e delle Ambasciatrici

Un target importante della nostra politica estera è l’America del Sud, dove c’è verso di noi un’affinità storico-culturale anche per la presenza di tanti nostri connazionali

ROMA – Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, è intervenuto alla giornata conclusiva della XIII Conferenza degli Ambasciatori e delle Ambasciatrici. Il Ministro ha evidenziato come questa conferenza si sia differenziata dalle precedenti per la forte riflessione interna tra i professionisti della diplomazia del nostro Paese e per l’analisi della situazione generale e specifica del lavoro diplomatico, in una prospettiva 2030. “Non dobbiamo operare con riferimenti retorici o magniloquenti ma dobbiamo invece dare l’idea di come operare come diplomatici in una realtà mondiale diversa da venti anni fa e che sarà ancor più diversa tra altri dieci anni, proprio per l’intersecarsi dei rapporti mondiali tra le nazioni che stanno cambiando velocemente”, ha rilevato Moavero Milanesi elogiando il lavoro del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per l’attenzione alla dimensione politica estera che non deve essere più monopolio di un unico dicastero. “Ogni attività interna  ha inevitabilmente un’interfaccia esterna, vista la pervasività dell’Unione europea e la pertinenza di altri organismi sovranazionali: tanto più che siamo un Paese a vocazione esportatrice e votato a proiettarsi sulla scena planetaria. Occorre quindi una sintesi politica estera che non sia frammentaria: è importante fare sintesi in modo professionale ed è questa l’essenza della carriera diplomatica odierna, dove c’è bisogno di persone preparate all’analisi e allo studio di fenomeni che si manifestano a livello mondiale. Tutto questo lavoro va fatto con responsabilità e nella consapevolezza di essere al servizio della Repubblica”, ha aggiunto Moavero Milanesi elogiando l’attività dei diplomatici italiani. “Vi è poi il concetto di soft power che è legato alla reputazione e alla percezione del modo in cui sappiamo farci notare dagli altri attori sulla scena mondiale. Godiamo di una reputazione positiva: non dobbiamo esserne vanagloriosi ma coscienti e fieri. Giova molto anche l’aspetto gradevole della nostra immagine: essa non è solo frutto secoli di cultura bensì della capacità d’innovare nel mondo le nostre capacità imprenditoriali e di ricerca. Oggi l’Italia è la quinta industria esportatrice nel mondo: non dobbiamo quindi aver paura di difendere l’interesse nazionale, operazione da coniugare con l’interesse delle organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite, la Nato e l’Unione europea”, ha sottolineato il Ministro degli Esteri evidenziando in ambito globale l’importanza dell’alleanza con gli Usa e allo stesso tempo invitando in un contesto prettamente europeo una maggiore unità d’intenti per una Ue più coesa e solidale. “Infine c’è la grande attenzione alle rotte commerciali: ricordo la rotta dell’Estremo Oriente e del Sud-Est asiatico, ma anche l’Africa orientale e l’area del Golfo; poi abbiamo il Mediterraneo dove c’è l’Italia che può essere davvero la porta d’Europa. Quindi vogliamo che il Mediterraneo non sia più un luogo d’instabilità ma una zona pacifica e di libero scambio. Un altro target importante è l’America del Sud, dove c’è verso di noi un’affinità storico-culturale anche per i tanti nostri connazionali lì presenti”, ha concluso Moavero Milanesi. (Simone Sperduto/Inform)

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