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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Intervista all’ambasciatore d’Italia a Montevideo Vincenzo Palladino

ITALIANI ALL’ESTERO

Da “La Gente d’Italia”, 4.4.2014

Vincenzo Palladino:”Vorrei un Istituto di cultura che si rivolga soltanto agli uruguayani, perché la collettività italiana è destinataria di altri progetti…

 

MONTEVIDEO – Ambasciatore di italianità e modernità, il noto cantautore napoletano Eugenio Bennato è stato premiato dalla Fondazione Italia nelle Americhe poche ore prima del concerto in terra uruguayana che ha fatto registrare il “tutto esaurito” e tantissimi “bis” al teatro Zitarrosa. “Bisogna avere la consapevolezza che l’Italia a livello internazionale deve puntare sulla sua identità – ha spiegato – per farsi conoscere com’è veramente e non com’era cinquant’anni fa”. In questa occasione “La Gente d’Italia” ha rivolto alcune domande all’Ambasciatore d’Italia a Montevideo Vincenzo Palladino.

Ambasciatore, Lei ormai è qui in Uruguay da 4-5 mesi, qual è la sua impressione di questo Paese?

”E’ un Paese che ha più italiani in rapporto alla popolazione. E’ un paese che è sempre stato nel cuore degli italiani, grazie anche alla comune passione per il calcio. La sola preoccupazione è che ai mondiali ci sia uno scontro diretto”.

Uruguay, cultura e cultura italiana. Abbiamo visto un input di modernità dall’inizio della sua gestione, uno sguardo rivolto anche e finalmente verso i giovani. Con un Istituto di Cultura da lei diretto più incline alla contemporaneità…

“Io vorrei un Istituto di Cultura che, come dovrebbe essere, si rivolga ai locali. Agli uruguayani. Sarò contento quando agli eventi dell’Istituto ci saranno tantissimi uruguayani. La collettività italiana è destinataria di altri progetti. Dobbiamo promuovere le più attuali e meno conosciute espressioni culturali del nostro Paese, valorizzarle. La cultura italiana non è ferma a 200 anni fa. Dobbiamo promuovere le radici, rivisitandole al tempo stesso. Eugenio Bennato è un esempio in questo senso. L’Italia evolve, l’Italia è un grande Paese membro del G7. Ricordiamocelo. Chi è partito cinquant’anni fa ha un’altra immagine, ma bisogna aprirsi al futuro e non chiudersi nel passato. E’ così”.

Consolato, Istituto di cultura, Camera di Commercio, modernizzazione dell’approccio verso gli italiani residenti e la trasmissione dell’italianità… Il suo ruolo in Uruguay è molto impegnativo…

“Io devo sovraintendere, questo si richiede ad un Ambasciatore. Quello che vorrei assicurare è che la qualità dei servizi non sarà toccata. Pur non prevedendo l’aumento dell’organico. I cittadini saranno tutelati. Da parte loro, gli italiani hanno il dovere di preservare lingua e cultura. Un lavoro impegnativo per tutti”. (La Gente d’Italia del 4 aprile 2014 /Inform)

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