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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Intervista al ricercatore Giuseppe Sommario, ideatore del “Piccolo Festival delle Spartenze migrazioni e cultura”

ITALIANI ALL’ESTERO

L’edizione 2019 della kermesse si è tenuta nelle scorse settimane

“Sono state giornate ricche di spunti di riflessione, concerti, laboratori teatrali, presentazioni di libri e dibattiti: si è parlato di cinema, cultura e ovviamente di migrazioni…Vogliamo arrivare in futuro ad avere una partecipazione sempre maggiore di giovani italiani all’estero e di italo-discendenti”

PALUDI – Si è conclusa nelle scorse settimane la quarta edizione del “Piccolo Festival delle Spartenze: migrazioni e cultura” ma già si  pensa a lavorare per il futuro, come ci ha confermato con soddisfazione l’ideatore della kermesse, il ricercatore Giuseppe Sommario, da sempre affiancato in questa esperienza dall’associazione socio-culturale AsSud che, a sua volta, dà il nome all’omonimo Campus. L’edizione 2019 del Festival si è tenuta dal 25 luglio al 3 agosto e ha ruotato attorno al tema della “casa”, inteso come ritorno alle origini. Una novità significativa di questa edizione è stata l’interregionalità: alla location di Paludi, borgo calabrese in provincia di Cosenza e luogo di nascita del Festival, si è avvicendata la lucana Matera, proprio nell’anno che ha consacrato la “città dei sassi” a Capitale europea della cultura, giungendo infine in Molise. Il prossimo passo, dunque, non può che consistere in un palcoscenico anche internazionale: un obiettivo ambizioso che non viene celato dagli organizzatori. “Sono state giornate ricche di spunti di riflessione, concerti, laboratori teatrali, presentazioni di libri e dibattiti: si è parlato di cinema, cultura e ovviamente di migrazioni. C’è stata un’ampia condivisione di esperienze tra chi vive ormai da tempo all’estero e chi invece è sempre rimasto in Italia”, ha spiegato Sommario soddisfatto per il riscontro più che positivo in termini di crescita sostanziale di presenze, quindi di affluenza, ma anche per la qualità di ciò che è stato realizzato.

“Il Piccolo Festival delle Spartenze si pone l’obiettivo di far conoscere non soltanto le storie di quanti sono emigrati ma anche quelle dei piccoli borghi che, nel corso dei decenni, si sono spopolati. E’ proprio raccontando queste storie, ossia ‘spartendo’ le esperienze di ciascuno, che si riesce a rinsaldare il legame col territorio d’origine”, ha proseguito Sommario evidenziando appunto il significato più profondo del termine ricorrente di “spartenza”. E’ stato quindi ricordato un altro interessante elemento che ha caratterizzato questa edizione: ossia il ricco “dopo-festival”. Il riferimento è andato ai due eventi clou tenutisi il 17 agosto presso Santa Maria ad Gruttam (Paludi-Cropalati): “luogo simbolo dove i migranti si recavano in pellegrinaggio prima di affrontare ogni grande viaggio”, ha spiegato l’ideatore del Festival. In questa data c’è stata dapprima l’assegnazione del “Premio delle Spartenze 2019” allo chef Francesco Mazzei: un riconoscimento conferito a chi è riuscito a divenire eccellenza all’estero, pur mantenendo un forte legame col Paese d’origine. A seguire si è celebrata la “Notte dei Ricercatori Italiani nel Mondo”, che ha visto l’intervento di ricercatori e accademici italiani provenienti da diverse università estere. “Vogliamo arrivare in futuro ad avere una partecipazione sempre maggiore di giovani italiani all’estero e di italo-discendenti. Questo perché riteniamo l’emigrazione italiana non soltanto quell’emergenza che risulta dai rapporti sui flussi migratori, bensì anche una risorsa; tuttavia, per essere davvero tale, l’emigrazione dovrà presentarsi come una libera scelta, prevedendo quindi la possibilità di un ritorno a casa”, ha concluso Sommario. (Simone Sperduto/Inform)

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