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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

“Fieri di essere Occidentali e Italiani” è un libro che consente di scoprire sia le radici della nostra identità nazionale, sia l’attuale identità del nostro popolo

CULTURA

L’intervista all’autore Pierluigi Cascioli

Un saggio di storia e di attualità, che lancia un messaggio: “sì al sano patriottismo”

 

ROMA – “I miei incontri al Quirinale o in giro nel Paese hanno confermato una mia sensazione consolidata: ossia che l’Italia, nel suo complesso, è migliore di come noi stessi, a volte, la dipingiamo. L’Italia è davvero un grande Paese”. Subito all’inizio dell’intervista, il Prof. Pierluigi Cascioli, autore del libro “Fieri di essere Occidentali e Italiani”, ha richiamato queste parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Pur partendo da basi storiche, il volume “Fieri di essere Occidentali e Italiani” concentra l’attenzione sulla situazione attuale del nostro Paese. L’autore spiega perché la nostra identità nazionale appare fragile.  Questo è quanto gli italiani dimostrano, con atteggiamenti quotidiani eccessivamente autocritici, che rasentano l’autosberleffo. Alcuni dimostrano una sorta di pessimismo catastrofico. “Tutti i popoli hanno virtù e difetti. Anche il popolo italiano ha difetti. Il principale consiste nel fatto che ignora il proprio grande valore”, commenta l’autore nell’introdurre quello che definisce “un libro controcorrente che invita le persone a sganciarsi dalle percezioni sbagliate della massa credulona”.

“Nell’autolesionismo distruttivo di molti Italiani, un ruolo determinante è svolto dalla ‘ricetta avvelenatrice’ dei mass media, che ogni giorno centuplicano le realtà negative”, spiega l’autore. Sulla base di un mare di dati statistici inoppugnabili, Cascioli sostiene che l’Italia non è quel Paese sfasciato dipinto dai circuiti dell’informazione. Ad essere sfasciata sarebbe infatti solamente la sua immagine. “L’identità nazionale è una realtà multidimensionale, in cui confluiscono lingua, sentimenti e sistema simbolico proprio di una nazione; è quel comune sentire che apprendiamo da bambini, difendiamo da adulti e tramandiamo da anziani. Il tratto distintivo degli Italiani è rintracciabile nell’inventiva e nella capacità di adattamento, qualità positive che permettono ai nostri connazionali di brillare anche fuori dal proprio Paese. Gli Italiani sono realistici e pertanto flessibili. Sono molto comunicativi ed empatici, ‘eros-friendly’, e geneticamente in sintonia con il concetto di bellezza”, aggiunge l’autore.

Questa loro specifica e preziosa identità nazionale, vivendo all’estero, gli italiani la propongono ad altri popoli, quale tesoro con cui confrontarsi. Il volume lascia sorpresi ed orgogliosi, è un “manualetto di italianità”. Descrive la personalità specifica del popolo italiano; fa scoprire molto del nostro animo. Disprezzare gli altri popoli ed esaltare il proprio quale “popolo eccelso” sarebbe un inammissibile nazionalismo. Il libro rifiuta il nazionalismo ma induce al patriottismo ed all’orgoglio nazionale. Una parte del libro è dedicata al Mondo Occidentale. Ne vengono descritte le radici storiche e gli attuali valori che lo caratterizzano. Secondo l’analisi di Pierluigi Cascioli, la nostra identità “non andrebbe tanto riscoperta quanto piuttosto scoperta ex novo”. Oggi essa da un lato è ostaggio di una sorta di nichilismo diffuso; dall’altro lato, essa potrebbe rischiare di essere fagocitata dal concetto di nazionalismo, figlio della presunzione di un popolo che erroneamente considera se stesso come eccelso. Il libro propone agli italiani di prendere coscienza della propria identità nazionale e di costruire un nuovo Rinascimento. “L’identità non va vista come mera conservazione del passato, bensì come progetto per il futuro. E’ un progetto che deve passare per l’appropriazione di un orgoglio identitario, ma che deve opporsi al nazionalismo. Quindi bisogna giungere ad un patriottismo sano, libero da isterie e manie di grandezza, che generi autostima e al contempo dialoghi con gli stranieri e le loro identità” spiega Cascioli.

Il regista Mario Monicelli sosteneva spesso che “per essere universali bisogna partire dalle radici”. Gli Italiani sono dunque chiamati a scoprire queste loro radici ed esserne consapevoli. Viviamo oggi in una triste incertezza identitaria, impregnata di masochismo. A partire dagli anni ’50 del secolo scorso, gli italiani seppero dar vita al cosiddetto ‘miracolo economico’. Il libro li invita a creare ora un ‘miracolo spirituale’, che li porti a credere in se stessi. L’autore riporta nell’opera molti dati statistici che fortificano l’idea di un popolo, quello italiano, che ha tutte le carte in regola per poter davvero credere nel proprio potenziale. Il ‘Made in Italy’ è il terzo marchio più conosciuto al mondo, dopo Coca Cola e Visa. Aziende italiane sono i soggetti di punta e traino a livello globale nella filiera del lusso, dell’enogastronomia, dell’industria dei macchinari industriali, del turismo mondiale. Per quest’ultimo aspetto c’è da ricordare che l’Italia è al primo posto al mondo per quanto riguarda i siti riconosciuti dall’Unesco come Patrimonio Mondiale. Infine la nostra lingua è apprezzata e studiata di cittadini di tutto il mondo. A tal proposito dati entusiasmanti sono pubblicati dal “Portale della lingua italiana” curato dal Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale. Il libro “Fieri di essere Occidentali e Italiani”, stampato da Amazon nel 2018, ha la prefazione di Giuseppe De Rita, Presidente del Censis; la postfazione è di Mons. Vincenzo Paglia, Assistente ecclesiastico della Comunità di Sant’Egidio.  Pierluigi Cascioli ha svolto una lunga attività giornalistica, in testate prestigiose come l’Ansa e Il Sole 24 Ore; è stato consulente del Censis e dirigente nel Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. (Simone Sperduto/Inform)

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