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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Al Maeci la Giornata sulla Prevenzione della Contraffazione documentale

FARNESINA

 

L’iniziativa è stata dedicata all’aggiornamento e condivisione di esperienze e buone prassi sul contrasto a questo fenomeno

Direttore Generale Vignali (Dgit): “Le nostre ambasciate e i nostri consolati rappresentano l’ingresso privilegiato per gli stranieri che intendono vivere in Italia: si tratta di una missione delicata che deve basarsi sul giusto equilibrio tra l’esigenza del contrasto all’illegalità e la parallela attrazione dei movimenti migratori di qualità provenienti dall’estero”

ROMA – Si è svolta alla Farnesina la Farnesina Giornata sulla Prevenzione della Contraffazione documentale, dedicata all’aggiornamento e condivisione di esperienze e buone prassi sul contrasto alla contraffazione documentale. L’evento è stato organizzato in sinergia tra le diverse componenti dell’amministrazione e della pubblica sicurezza. La tavola rotonda, aperta e moderata dal Direttore Generale per gli Italiani all’Estero, Luigi Maria Vignali, ha avuto come relatori alcuni tra i maggiori esperti del settore: il Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, Francesco Messina, il Direttore del Servizio di Polizia delle Frontiere e degli Stranieri, Irene Tittoni, l’Amministratore Delegato dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Paolo Aielli. Ha voluto portare i propri saluti anche il Prefetto Massimo Bontempi che si è detto “soddisfatto per come sia percepita positivamente all’estero la nostra Polizia di Stato con il suo reparto scientifico, considerata una delle più qualificate sotto il profilo dell’immigrazione e del controllo delle frontiere: questa giornata congiunta di lavori è la dimostrazione che la sinergia tra le amministrazioni dello Stato funziona”.

Introducendo il tema della contraffazione, il Direttore Generale Vignali ha ricordato come in realtà la questione sia idealmente tutt’altro che figlia dell’età contemporanea, che pure ne ha sicuramente accentuato la diffusione per via delle più avanzate tecnologie. “Scultori come Fidia, già nell’antica Grecia, erano soliti firmare alcune opere al posto dei propri allievi, per renderle più spendibili e quindi per vendere meglio il prodotto stesso…Per quel che riguarda l’oggetto del nostro impegno quotidiano, dobbiamo affrontare una particolare tipologia di contraffazione, ossia quella documentale. Le nostre ambasciate e i nostri consolati rappresentano l’ingresso privilegiato per gli stranieri che intendono vivere in Italia: si tratta di una missione delicata che deve basarsi sul giusto equilibrio tra l’esigenza del contrasto dell’illegalità e la parallela attrazione dei movimenti migratori di qualità provenienti dall’estero”, ha aggiunto Vignali rivolgendosi a una platea composta, tra gli altri, anche da circa quaranta rappresentanti della rete diplomatica e consolare. “Nel 2018 sono state quasi due milioni le domande di visti lavorate da parte delle nostre sedi estere con un gettito superiore ai cento milioni di euro: le richieste sono state naturalmente vagliate con molta attenzione e ben oltre centoquarantamila domande di visti sono state rigettate per falsificazione o per il rischio d’immigrazione irregolare. Si tratta molto spesso di documenti di stato civile, prodotti magari su carta originale anche d’epoca ma contraffatti: soltanto i Paesi africani hanno un tasso del 40% nella falsificazione di domande di visti inviate alle nostre reti. Ancora più delicata è la questione della cittadinanza, con la quale si acquisisce appunto l’ambito status civitatis, e purtroppo anche lì è alta l’incidenza del falso documentale”, ha aggiunto Vignali.

Tra gli esponenti della Polizia di Stato, Francesco Messina ha evidenziato l’eccellenza raggiunta dalla Polizia italiana e in particolar modo dal servizio della Polizia scientifica. “Un’area d’elevata eccellenza è proprio quella del falso documentale: si tratta di un settore in cui c’è bisogno di lavorare in orizzontale e in sinergia”, ha commentato Messina. Sulla stessa linea anche Irene Tittoni, convinta della necessità di “sinergia e stretta collaborazione quali elementi alla base di un’efficace gestione integrata, frutto di uno scambio informativo e di uno scambio d’esperienze”. Come ricordato dai dirigenti della Polizia di Stato, diversi sono stati i traguardi ottenuti sul fronte della sicurezza negli ultimi anni: dal 2007 il nuovo permesso di soggiorno, in versione elettronica, ha indubbiamente abbassato la soglia di contraffazione rispetto ai permessi di soggiorno cartacei italiani che erano tra i più contraffatti a livello europeo. Per quanto riguarda gli ingressi nel nostro Paese, come ricordato da Tittoni, si è registrato un netto decremento dall’inizio dell’anno sul fronte del Mediterraneo ma un incremento sulla rotta balcanica. Importante sarà l’attenzione da riservare nei prossimi anni al traffico aereo: la previsione è quella di duecentocinquanta milioni di passeggeri nell’arco temporale che arriva fino al 2030. “Il nostro focus punta l’attenzione soprattutto sulle frontiere aeree: qui c’è il problema dei documenti contraffatti o rubati oppure l’uso di un documento di una persona con una forte somiglianza: tra i pericoli più recenti c’è la modifica delle immagini attraverso tecniche simili a quelle cinematografiche. Senza contare infine il trucco delle tratte fittizie per gli ingressi irregolari, ossia quelle tratte aeree poco verosimili al solo scopo di fare scalo sul territorio nazionale”, ha spiegato Tittoni.

Paolo Aielli, dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, ha ricordato come il compito fondamentale sia garantire la fede pubblica ossia l’autenticità di un documento. “A tal fine ci sono due tipi di strumentazioni: la prima riguarda l’analisi dell’aspetto fisico, degli oggetti per l’identificazione; la seconda invece gli aspetti digitali che si devono combinare con l’oggetto stesso. La tecnologia va avanti per tutti, anche per i falsari che la sanno usare a proprio vantaggio. Occorrono quindi molta ricerca e innovazione e soprattutto tanti investimenti: la tecnologia e le infrastrutture devono camminare insieme”, ha commentato Aielli. “La carta d’identità cartacea italiana è stata forse una delle più contraffatte in assoluto; oggi la carta d’identità elettronica italiana è invece tra le più avanzate sotto l’aspetto fisico e digitale ed è coerente con i principi europei. Anche per il passaporto, sebbene tale progetto sia ormai relativamente datato, l’inserimento del chip è stato sicuramente a suo tempo un passaggio importante. Una proposta di aggiornamento del passaporto potrebbe prevedere l’introduzione di novità sia sui materiali impiegati sia propriamente tecniche, per esempio per l’acquisizione dell’immagine da inserire nel documento stesso. La carta d’identità, il permesso di soggiorno e il passaporto siano dunque figli di soluzioni tecnologiche similari”, ha concluso Aielli. (Simone Sperduto/Inform)

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