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A Roma la quinta edizione della Settimana Mondiale dell’Armonia e del Dialogo tra le Fedi

EVENTI

Tra gli incontri anche un convegno organizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e aperto dal sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali Franca Biondelli

 

ROMA – Si svolge per la prima volta a Roma la Settimana Mondiale dell’Armonia e del Dialogo tra le Fedi – World Interfaith Harmony Week, – iniziativa promossa dalle Nazioni Unite per approfondire conoscenza e rispetto tra religioni diverse.

L’apertura di questa quinta edizione si è svolta il 3 febbraio ai Musei Capitolini, con un evento teso a far emergere i valori del dialogo tra fedi e tradizioni differenti e tradurli in percorsi concreti, e proseguirà oggi con un incontro organizzato dal Tavolo Interreligioso di Roma presso la Sala del Chiostro di S. Pietro in cui si affrontano problematiche, percorsi e proposte operative sui temi relativi al pluralismo culturale e religioso. La conclusione domenica 8 febbraio con lo spettacolo “Espressioni di Fedi”, performance di danza, musica, canto e poesia in programma al Teatro Vascello (ore 18.30, ingresso libero). Le tre giornate sono organizzate con il patrocinio di Roma Capitale – Assessorato Scuola, Sport, Politiche Giovanili e Partecipazione e del Dipartimento di Ingegneria Civile, edile e ambientale dell’Università Sapienza.

In occasione della Settimana la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha organizzato il 4 febbraio il convegno “Teofonie, note di fede per un’unica armonia”, aperto dalla sottosegretaria al Lavoro e alle Politiche sociali Franca Biondelli, che ha rilevato come l’edizione di quest’anno della Settimana rivesta “un significato ancora più profondo nel momento attuale”, richiamando i fatti di Parigi e sottolineando come occorra “fare chiarezza tra differenze religiose e terrorismo”. Biondelli ha richiamato anche il passaggio del discorso di insediamento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Parlamento, in cui egli ha ricordato che “la pratica della violenza in nome della religione sembrava un capitolo da tempo chiuso dalla storia e va condannato e combattuto”.

“Dialogo è comunicare – ha affermato il sottosegretario, – per cui è essenziale dialogare ed ascoltarsi reciprocamente per porre in essere una pacifica convivenza nella differenza, ed avere così una società più inclusiva e giusta”. (Inform)

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