ESTERI
MANAMA – “Sappiamo tutti che l’importanza del nostro spazio comune è destinata ad aumentare e che abbiamo bisogno di un dialogo più strutturato che porti a una maggiore cooperazione, se vogliamo, tutti noi, cogliere appieno le opportunità offerte dalla nostra centralità geopolitica.
Per questo motivo, se vi piace l’idea, mi piacerebbe lavorare con voi a un Vertice “GCC-MED” , che ovviamente sono pronta ad ospitare in Italia – una Nazione storicamente e geograficamente al centro di questi spazi –, per creare questo nuovo e ambizioso formato di dialogo tra le Nazioni del Golfo e quelle del Mediterraneo”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervenendo al Vertice del Consiglio di cooperazione dei Paesi del Golfo. “Un formato che non intende competere con altre iniziative o forum internazionali, e che non funziona come alternativa ad esse, ma che sa lavorare sulle complementarità, sulle sinergie e sui reciproci punti di forza”, ha precisato Meloni. Che ha spiegato: “Il nostro obiettivo deve essere quello di costruire una piattaforma operativa comune, che si focalizzi sulle sfide nelle quali insieme possiamo fare la differenza. E la prima di queste sfide è lo sviluppo delle interconnessioni economiche, sempre più decisive nello scenario economico globalizzato, e ad alta spinta innovativa, che stiamo vivendo”. “Penso all’India-Middle East Corridor, il progetto di corridoio infrastrutturale ed economico che punta a collegare le principali città portuali dell’India, del Medio Oriente e dell’Europa, facilitando l’interconnessione con gli Stati Uniti. È un’iniziativa che consentirebbe alle nostre economie e alle nostre imprese di liberare un enorme potenziale, e nella quale l’Italia intende svolgere un ruolo da protagonista, potendo contare, ad esempio, su uno snodo cruciale come quello di Trieste, il porto più settentrionale del Mediterraneo e storico ingresso marittimo ai Balcani e al resto dell’Europa centrale e orientale”. “Altrettanto strategica – ha detto Meloni – è la connessione digitale, in un tempo nel quale i dati si stanno affermando sempre di più come il nuovo carburante delle nostre società. Uno dei principali progetti che ci vede impegnati è la realizzazione del cavo Blue Raman, la dorsale marittima che collegherà l’Europa all’India, passando per l’Italia, il Mediterraneo e la Penisola Arabica. Un’infrastruttura che riteniamo fondamentale per rispondere alla crescente domanda di connettività, collegata anche al dirompente sviluppo dell’intelligenza artificiale. Ma – ha aggiunto Meloni – è nostra intenzione gettare anche le basi di una nuova diplomazia energetica, che moltiplichi le occasioni di cooperazione tra l’Europa, l’Africa, l’Italia e il Golfo e offra opportunità decisive per il successo della transizione. La neutralità tecnologica è il principio che deve improntare la nostra riflessione, per costruire un mix che contempli tutte le tecnologie a disposizione e quelle su cui la ricerca e l’innovazione si stanno concentrando. A questo proposito, la mia idea è che l’approccio debba essere più pragmatico e meno ideologico. L’Italia – ha detto – può essere e sarà per il Golfo la “porta” verso l’Europa, per dare ancor più slancio ad una cooperazione economica che oggi vale 35 miliardi di dollari l’anno, ma che non corrisponde al vero potenziale del nostro rapporto. Ci sono grandi margini di sviluppo, che fanno leva su una caratteristica tipica del nostro modo di concepire il partenariato con altre Nazioni: il Sistema Italia non si limita ad esportare prodotti “off the shelf”, ma mette a disposizione dei propri partner – e dei loro piani di crescita e sviluppo – strumenti finanziari, know-how, competenze industriali e capacità tecnologiche nei settori più avanzati”. “La vera cooperazione non prevede un soggetto attivo e uno passivo, chi compra e chi vende, ad esempio. Implica sempre qualcosa che si costruisce insieme, che da quel lavoro comune nasca qualcosa che prima non c’era. Attraverso questa cooperazione rafforzata che desidero costruire, l’Italia, l’Europa e le Nazioni del Golfo, ma anche il Nord Africa e il Medio Oriente, possono, dunque, cooperare per dare vita a qualcosa di nuovo, con l’obiettivo di costruire uno spazio geopolitico sempre più sicuro, stabile e prospero”. (Inform)