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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Senato, prosegue alla Commissione Cultura l’esame della proposta di legge Crisanti (Pd- ripartizione Europa) sul riconoscimento del titolo di dottore di ricerca conseguito in università non italiane

SENATO DELLA REPUBBLICA

 

ROMA – Prosegue presso la Commissione Cultura in Senato la discussione sulla proposta di legge di Andrea Crisanti (Pd- ripartizione Europa) volta al riconoscimento automatico del titolo di dottore di ricerca conseguito in università non italiane.  La VII Commissione ha chiuso la discussione generale e ha fissato il termine per la presentazione di emendamenti ed ordini del giorno alle ore 12 di lunedì 1° luglio. La vice Presidente della Commissione Giulia Cosenza (FDI), in qualità di relatrice, aveva in una precedente seduta illustrato le disposizioni del disegno di legge in titolo, specificando che lo stesso, costituito da un solo articolo, è finalizzato ad assicurare il riconoscimento automatico e l’equipollenza a tutti gli effetti di legge del titolo di dottore di ricerca conseguito in università estere che abbiano determinati requisiti di qualità con il titolo di dottore di ricerca conseguito presso le università italiane. L’articolo unico interviene sul decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 382, recante riordino della docenza universitaria, inserendovi un nuovo articolo 74-bis. Al comma 2 di tale articolo il titolo di dottore di ricerca conseguito nelle università estere certificate dalle agenzie accreditate dalla Associazione europea per l’assicurazione della qualità dell’istruzione superiore (ENQA) è automaticamente riconosciuto in Italia ed equipollente a tutti gli effetti di legge al titolo di dottore di ricerca conseguito in Italia. Nel suo intervento il senatore Crisanti ha sottolineato come il numero degli studenti che, con cadenza annuale, si reca all’estero per seguire una formazione post-universitaria sia considerevole (fra i 7.000 e i 10.000). Molti di loro, una volta conseguito il titolo di dottore di ricerca, incontrano notevoli difficoltà, in termini di complessità delle procedure amministrative, a ottenere l’equiparazione del medesimo titolo conseguito all’estero. Tali difficoltà, per il senatore appaiono assimilabili ad un vero e proprio “percorso ad ostacoli” e rappresentano una delle ragioni, unitamente alle maggiori opportunità di carriera e retribuzione in altri Paesi, della scelta di molti studenti italiani di non fare ritorno nel loro Paese di origine. Ciò premesso, Crisanti ha ricordato che tale provvedimento intende superare questa criticità mediante il riconoscimento automatico dei titoli ottenuti negli atenei esteri che siano in linea con i criteri di qualità educativa ed etica formativa certificati dalle agenzie accreditate dalla European Association for Quality Assurance in Higher Education. Tale associazione – precisa il senatore – è un organismo internazionale che ha l’obiettivo di mantenere e migliorare la qualità della formazione in Europa attraverso l’accreditamento di agenzie di valutazione e assicurazione di qualità operanti nei Paesi aderenti al Processo di Bologna. (Inform)

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