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Le “memorie di un emigrante, soldato e riformista” nel secondo volume della collana “Testimoni” pubblicata dall’Efasce

ITALIANI ALL’ESTERO

 

UDINE –  “Gioacchino Marino Francescutti. Memorie di un emigrante, soldato e riformista”:  è il secondo volume della collana “Testimoni. Memorie, diari e biografie di emigranti della Destra Tagliamento”, iniziativa editoriale dell’EFASCE – Pordenonesi nel Mondo sostenuta da Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Fondazione Friuli e Bcc Pordenonese Monsile. Gioacchino Marino Francescutti  ,  nato a San Giovanni di Casarsa nel 1892 ,fu emigrante in Europa e in America . Il testo pubblicato da Efasce e curato da Elena Marzotto e Luisa Forte,è la trascrizione del contenuto di un libricino custodito dal nipote . Gioacchino Marino Francescutti  inizia a scrivere mentre è emigrante a Boston, il primo gennaio 1923. “La descrizione della vita da emigrante, prima come operaio stagionale nell’Impero Austroungarico, poi negli Stati Uniti e infine in Francia,  è inframmezzata da un lungo racconto di vita di leva militare prima e poi con il grado di sergente nella Prima Guerra mondiale”, spiegano la curatrici nella prefazione. “Il testo verte su Gioacchino che racconta, in prima persona, la sua storia, la sua infanzia trascorsa nella campagna friulana, i suoi viaggi da emigrante speranzoso di condizioni di vita migliori. Un vissuto che evidenzia il dramma dell’emigrazione (e della guerra) in cui vi si rispecchia tutta una generazione di emigranti friulani e italiani. Anche lui, come migliaia di italiani, fu guardato con sospetto e intolleranza, ma andò avanti armato solo del suo coraggio e da tanta laboriosità per migliorare la propria condizione economica e per offrire ai figli un futuro migliore. Come numerosi emigranti, alla fine, non ha esitato a ritornare definitivamente nella sua San Giovanni di Casarsa, la terra dei fiori e del sole evitando di strappare quelle profonde radici dalla sua terra”. La collana “Testimoni”è stata voluta dall’Efasce ,spiega il  presidente Gino Gregoris, “per raccogliere vicende di vita che diventeranno un vero bagaglio storico-culturale-identitario di un’intera popolazione di Pordenonesi, testimoni dell’emigrazione dei secoli scorsi”. Un progetto pluriennale con il quale l’Ente si propone di “raccogliere narrazioni di  vita, ricercare diari che i nostri emigranti hanno scritto, anche solo per un periodo della loro vita, per farsi compagnia, confidare sentimenti, riflettere sull’esperienza, sulle sconfitte e i successi. Per noi è un modo di conoscere l’emigrazione dal profondo dell’interiorità e perciò di alta qualità perché tale è la vita unica e irripetibile di ogni uomo e ogni donna”. Il presidente Efasce invita “tutti, soci ed emigranti sparsi nel mondo” a  collaborare inviando segnalazioni nell’area dedicata del sito EFASCE Pordenonesi nel Mondo: https://www.efasce.it/blog/ testimoni. (Inform)

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