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INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Commissione Esteri, al Comitato permanente sul Commercio Internazionale l’audizione di rappresentanti della Camera di commercio italo-germanica

CAMERA DEI DEPUTATI

(Fonte foto Camera)

ROMA – Alla Commissione Esteri si è tenuta nei giorni scorsi , presso Comitato permanente sul commercio internazionale presieduto dal deputato Andrea Di Giuseppe (FDI – ripartizione America settentrionale e centrale) l’audizione dei rappresentanti della Camera di commercio italo- germanica.  Aprendo i lavori Di Giuseppe ha spiegato come dal 1921 tale Camera rappresenti la business community italo-tedesca e agisca su incarico del Ministero dell’Economia della Germania per promuovere le relazioni economiche tra aziende italiane e tedesche: sono al momento circa 700 le aziende associate tra Italia e Germania. Luigi Daniele, rappresentante della Camera di commercio italo-germanica (AHK Italien), ha evidenziato il ruolo della Camera per incentivare anche il processo di internazionalizzazione reciproca, del quale possono beneficiare tanto le aziende italiane in Germania quanto quelle tedesche in Italia. Daniele ha illustrato il trend commerciale tra i due Paesi: nella fase post-pandemica, c’è stato un aumento marcato e corposo di queste relazioni che si sono tramutate in un reciproco valore aggiunto in un momento difficile. Daniele ha ricordato come il valore sia arrivato alla cifra record di circa 168 miliardi nel 2022, mentre quello del 2023 si sia attestato su circa 164 miliardi: è pertanto considerato a sua volta come il secondo miglior risultato di sempre. Per la Germania, l’Italia è il sesto partner commerciale: i primissimi posti sono occupati da due colossi come Cina e Stati Uniti. Daniele ha poi illustrato i settori chiave di questo rapporto bilaterale: il chimico-farmaceutico, il trasporto e l’automotive, la siderurgia, l’elettrotecnico, l’alimentare. A livello regionale spicca la Lombardia per i rapporti commerciali italo-tedeschi, seguita da: Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte e Lazio. Per quanto riguarda la Germania, invece, non c’è una regione che stacca in maniera netta rispetto alle altre; per fatturato, il peso della presenza tedesca in Italia è al terzo posto rispetto a tutte le altre nazionalità. Daniele ha poi precisato un dato interessante, ossia la forte complementarietà nella produzione tra medie imprese italiane e grandi imprese tedesche. Daniele ha inoltre sottolineato che, la minore crescita della Germania dopo il Covid sia probabilmente dovuta al fatto che questa nazione avesse meno margini di crescita rispetto ad altri Paesi, partendo già da un’ottima posizione. Italia e Germania insieme rappresentano circa il 6% del prodotto interno lordo mondiale. La deputata Federica Onori (Azione – ripartizione Europa) ha chiesto quale interesse ci possa essere per la controparte tedesca verso le riforme italiane come l’autonomia differenziata e quali potrebbero essere i risvolti nel commercio internazionale. Simone Billi (Lega- ripartizione Europa) ha ricordato che le Camere di commercio italiane sono istituti privati riconosciuti dallo Stato italiano e ricevono 7 milioni di euro annui come supporto per la propria attività, lasciando a ciascuna la possibilità di finanziarsi anche da sola. Quindi Billi ha chiesto quale sia invece il modello di finanziamento della Camera di commercio italo-germanica. Giangiacomo Calovini (FDI) ha chiesto se non possa costituire una preoccupazione il fatto che, a livello di importazioni, la Germania sia molto legata alla Cina. Paolo Formentini (Lega) si è collegato alla domanda precedente chiedendo come si sia passati da un iniziale ripensamento in Germania sull’esposizione verso la Cina a una continuazione di questo status quo. Daniele,  in sede di replica,  ha spiegato come evidentemente la Germania sia particolarmente legata economicamente al gigante asiatico. Per quanto riguarda il modello di finanziamento della Camera, Daniele ha spiegato che il sistema è abbastanza simile a quello italiano. Come Camera italo-germanica non c’è invece al momento una posizione definita rispetto alla questione dell’autonomia differenziata, restando in attesa dei primi dati per poter fare delle considerazioni, nello specifico relativamente all’impatto sull’interscambio tra i due Paesi partendo dal livello territoriale e regionale. (Inform)

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