direttore responsabile Goffredo Morgia
Registr. Trib. Roma n.338/2007 del 19-07-2007
INFORMAZIONI DEL GIORNO – NEWS PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO

XVIII Conferenza degli Ambasciatori d’Italia nel mondo, i Ministri Tajani e Crosetto intervengono alla sessione “Crisi internazionali e scenari di sicurezza”

FARNESINA

(Fonte immagine Farnesina)

ROMA – Nell’ambito della XVIII Conferenza degli Ambasciatori d’Italia nel mondo si è svolta la sessione sul tema “Crisi internazionali e scenari di sicurezza”. Il dibattito è stato aperto dal Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani che ha spiegato come quello della sicurezza sia un tema all’ordine del giorno, anche alla luce dei cambiamenti geopolitici che impongono di trattare queste tematiche e della rinnovata necessità per l’Europa di affrontare queste tematiche. “Tutto questo impone una riflessione anche come cambio di mentalità: serve una cultura della sicurezza e bisognerebbe cominciare a parlarne già a scuola. La sicurezza è la tutela di ogni singola persona a fronte di una minaccia”, ha rilevato Tajani evidenziando che oggi le minacce possono essere ibride e cibernetiche. Senza contare quelle fisiche, come nel Mar Rosso dove la missione europea Aspides ha consentito al traffico marittimo di proseguire senza incorrere in pericolosi attacchi. “Quella era una missione di sicurezza, – ha aggiunto il Ministro – non era fare la guerra con nessuno, lì si proteggeva la nostra economia. C’è poi anche la sicurezza di fronte alle calamità naturali”.  Tajani ha anche ricordato come le forze armate abbiano consentito il trasporto in Italia dei civili palestinesi bisognosi di cure. “Sarebbe riduttivo parlare di sicurezza guardando soltanto alla conta del numero di carri armati, degli aerei o dei soldati: il concetto della sicurezza è molto più ampio, ci sono anche missioni di pace”, ha precisato Tajani parlando ad esempio della presenza di soldati italiani nei Balcani Occidentali. “Sono militari che svolgono un ruolo politico”, ha aggiunto Tajani evidenziando che anche i militari rappresentano uno strumento di politica estera. “Non si può fare politica estera se non batte bandiera”, ha commentato ulteriormente Tajani citando un antico motto. E’ poi intervenuto il Ministro della Difesa Guido Crosetto che ha sottolineato come scenario internazionale attuale sia diverso da quelli visti negli ultimi 70 anni. Oggi infatti si intrecciano conflitti convenzionali e nuove guerre ibride: uno scenario nel quale le grandi potenze stanno ridisegnando aree di influenza. Per Crosetto si tratta di un contesto nuovo dove sono le tecnologie a cambiare le regole stesse della sicurezza. “Mentre stiamo discutendo delle potenzialità dell’intelligenza artificiale nei conflitti, la realtà ci ricorda che il passato è ancora presente: in Ucraina si combatte con le logiche di trincea della prima guerra mondiale”, ha spiegato il Ministro suggerendo la necessità di un cambio di paradigma per l’Europa. Crosetto ha anche ricordato che gli stessi Usa stiano ridisegnando la loro strategia di sicurezza, alla luce di competitor internazionali come la Cina. Il Ministro ha poi evidenziato come nella strategia degli Usa si auspichino degli alleati europei più autonomi nell’ambito della difesa. “L’Europa deve assumersi le sue responsabilità”, ha aggiunto Crosetto parlando di una ridefinizione delle responsabilità reciproche nell’alleanza transatlantica. “Si tratta di pragmatismo politico e diplomatico”, ha precisato il Ministro, definendo la NATO come un’alleanza che possa essere in grado di ridefinire un concetto di multilateralismo alla luce dei cambiamenti in corso su scala globale, dialogando anche con le nuove potenze emergenti. “Questo è un mondo che non accetta più schemi rigidi: serve capacità di prevenzione, intercettando i movimenti che stanno maturando nel mondo”, ha proseguito Crosetto ricordando che gli Ambasciatori e alla Farnesina sono attori in grado di svolgere un ruolo che nessuna tecnologia può sostituire. “Siete le antenne e gli occhi che guardano lontano”, ha detto Crosetto ricordando che già alle porte dell’Europa ci sono scenari da non sottovalutare. L’esempio è andato alla vicina Africa che, nel 2100, avrà 3 miliardi e 700 milioni di abitanti con un’età media di 17 anni.  Al contrario, l’Italia nel 2100 avrà un’età media di 54 anni con una popolazione ridotta del 40% rispetto all’attuale mentre la decrescita europea sarà di circa il 30%. “Non è uno scenario lontano ma un fiume che scorre accanto a noi”, ha detto Crosetto. Il Ministro ha anche segnalato le difficoltà dell’Europa di stare al passo coi due colossi mondiali, Cina e Usa, nella capacità di trasformare la ricerca in innovazione e impresa. “Il 61% dei brevetti sull’intelligenza artificiale è cinese; solo il 2% è europeo”, ha precisato Crosetto sottolineando che la Cina detiene il controllo delle materie prime critiche importanti sia per l’industria della difesa che per quella dell’innovazione avanzata: attualmente l’Europa dipende per il 90% dalle terre rare cinesi. Per questa ragione, il Ministro ha invitato a creare catene di approvvigionamento resilienti e autonome. (Inform)

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail
Powered by Comunicazione Inform | Designed by ComunicazioneInform