martedì, 12 Novembre, 2013 in
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PATRONATI
Mario Castellengo (Ital Uil) : A quando la convenzione Mae-Patronati?
ROMA – Alle tante voci autorevoli, del Cgie e di vari parlamentari eletti all’estero e non, che periodicamente si pronunciano a favore di una convenzione di collaborazione tra MAE e patronati – tenendo conto dell’indispensabilità di queste strutture di servizio all’estero in difesa dei diritti dei lavoratori italiani emigrati e per offrire loro un minimo di assistenza e di informazioni che la rete consolare italiana non è in grado di garantire neppure ai nuovi flussi migratori, i così detti “cervelli in fuga” – apprendo dalle agenzie di stampa che se ne è aggiunta una nuova. Mi riferisco all’appello lanciato recentemente dal Canada dalla onorevole Francesca La Marca, neo eletta del Pd nella ripartizione Nord America della Circoscrizione Estero. Una parlamentare che, pur essendo una seconda generazione, è tuttavia testimone del ruolo insostituibile che svolgono all’estero i patronati italiani a sostegno delle comunità italiane specie nel contesto attuale in cui, come ha ricordato la stessa deputata, il MAE, dopo aver appena provveduto a chiudere tredici Uffici consolari, ha già preannunciato l’ulteriore chiusura di altre venti sedi e quasi sempre proprio in aree geografiche con una forte presenza di emigrazione italiana, anche nuova!
Da qui l’appello dell’onorevole La Marca affinché si provveda al più presto a concludere questa convenzione tra MAE e patronati di cui si discute ormai da oltre dieci anni e dalla quale, a suo avviso, “il MAE e lo Stato italiano avrebbero solo da guadagnare in termini di presenza e vicinanza alle nostre comunità”.
Da parte mia non posso che apprezzare questa sollecitazione dell’onorevole La Marca al Ministero degli Affari Esteri e quindi, implicitamente, allo stesso Ministro Emma Bonino, poiché, come responsabile per l’estero del patronato Ital Uil, ho ben presente l’immenso lavoro che svolgono i nostri operatori ed i nostri uffici all’estero per una tutela ed una assistenza ai connazionali che istituzionalmente non spetterebbe certamente ai patronati (e quindi non riconosciuta dal Ministero del Lavoro) bensì alla rete consolare italiana che, purtroppo, come ricordava giustamente l’onorevole La Marca, si sta allontanando sempre più dai luoghi dove vivono le nostre comunità alle quali restano, sempre più spesso, come unico presidio dell’Italia, proprio i patronati. (Mario Castellengo, vice presidente Ital Uil)
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