FARNESINA
ROMA – Si aperta alla Farnesina la XIV Conferenza MAECI – Banca d’Italia con i delegati e gli addetti finanziari accreditati all’estero. Nella platea dei partecipanti c’erano, oltre ai funzionari delle due istituzioni, anche i rappresentanti di altre amministrazioni quali MEF, CDP, SACE, SIMEST, ABI, Confindustria, rappresentanti delle principali aziende del settore energetico e delle istituzioni bancarie Ha introdotto i lavori il Ministro degli Esteri Antonio Tajani dicendosi convinto che la politica estera del nostro Paese vada portata avanti attraverso un lavoro di squadra. “Anche la Banca d’Italia è determinante per svolgere una buona politica estera per far contare di più il nostro Paese nel mondo”, ha rilevato Tajani spiegando che gli analisti che operano presso la rete diplomatica aiutano a conoscere meglio l’economia. “Viviamo un momento di grande difficoltà, la questione energetica è il problema dei problemi per il nostro Paese, l’Europa e il mondo intero” ha continuato il Ministro rilevando come i delegati e gli addetti finanziari accreditati all’estero siano conoscitori della macro-economia, quindi attori indispensabili per internazionalizzazione. “Trasformando la crisi in opportunità puntiamo a trasformare l’Italia in hub energetico d’Europa. La crisi energetica ha determinato un’impennata dei prezzi e del costo della vita. Dobbiamo lavorare alla transizione energetica col passaggio da una fornitura russa a una diversificata”, ha aggiunto Tajani parlando poi del problema della trasformazione ambientale della produzione automobilistica, con l’abbattimento, voluto da una parte dell’Europa, del 100% di emissione di Co2 nel settore auto entro il 2035. Per il Ministro in questo contesto non si comprende però che ci sono traguardi obiettivamente non raggiungibili in tempi troppo ristretti. Tornando al prezzo dell’energia, Tajani ha inoltre ricordato che si è riusciti alla fine a mettere un tetto al prezzo del gas. Il Ministro si è poi soffermato sull’importanza dell’attenzione politica verso l’area del Mediterraneo allargato nonché verso i Balcani: su quest’ultimo punto ha evidenziato che ci sarà una grande conferenza con i Ministri degli Esteri dei Paesi balcanici. “Sono convinto che aumentando l’export si possa contribuire alla riduzione del debito pubblico”, ha continuato Tajani ribadendo l’importanza della lotta al cosiddetto ‘italian sounding’, segnalando infine la necessità di una maggiore presenza dell’Italia presso le istituzioni internazionali.
Il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha a sua volta parlato della crescita dei prezzi che ha imposto dalla fine del 2021 un cambio con aspettative di inflazione che è salita in maniera esponenziale. Visco ha parlato di un contesto in continua evoluzione. “La politica monetaria dovrà continuare a muoversi con prudenza facendosi guidare dai dati per riportare l’inflazione al 2% nel medio periodo”, ha spiegato Visco descrivendo però uno scenario di incertezza. Il Governatore della Banca d’Italia ha rilevato come la crescita dei prezzi sia causato negli Stati Uniti da un eccesso domanda dei beni, mentre in Europa le motivazioni vanno ricercate nei rincari energetici. Visco ha anche sottolineato la necessità di evitare un’inflazione alta e prolungata. Per il Governatore il perseguimento della stabilità monetaria resta dunque un obiettivo primario della Banca d’Italia. Sulla globalizzazione Visco ha ribadito che la guerra in Ucraina può rappresentare un rischio di ritorno alla divisione del mondo in blocchi rievocando lo spettro della ‘guerra fredda’. “Vi è il rischio che venga messo in discussione quanto raggiunto finora”, ha spiegato Visco riferendosi quindi alla stabilità politica internazionale raggiunta negli ultimi decenni, per lo meno nei Paesi occidentali. “Dopo decenni di integrazione dei mercati c’è il pericolo di una frammentazione del sistema economico e finanziario”, ha evidenziato Visco ricordando come in Europa sia in corso una riflessione su come rafforzare l’autonomia dell’Unione in termini strategici e di approvvigionamenti con una risposta unitaria. Per il Governatore l’Unione Europea dovrebbe inoltre definire un quadro di interesse comune di fronte alle nuove sfide, come ad esempio quelle della biotecnologia e dell’intelligenza artificiale. Auspicata infine un’iniziativa diplomatica, politica, economica e finanziaria per non far arretrare l’integrazione internazionale dei mercati. (Inform)