Occupazione e servizi alla persona nel Veneto: presentato il progetto-pilota gestito dalla Caritas veneta
VENEZIA - Il prossimo settembre aprirà a Venezia-Mestre il primo sportello territoriale del Triveneto per offrire, alle assistenti familiari (le cosiddette "badanti") che assistono anziani e disabili, servizi di accoglienza, orientamento, formazione professionale e per fare da punto di riferimento operativo alle famiglie veneziane per tutto quello che riguarda gli adempimenti amministrativi che spettano ai nuclei familiari in quanto datori di lavoro. Questo appuntamento fa parte del progetto-pilota biennale "Occupazione e servizi alla persona" che intende sperimentare nel Veneto un modello di welfare municipale nell'area dei servizi sociali. Il progetto è stato promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, da Italia Lavoro, dalla Regione Veneto e dal Patriarcato di Venezia ed è stato presentato nella sede della Caritas di Venezia, alla presenza degli Assessori regionali alle politiche sociali e ai flussi migratori, Antonio De Poli e Raffaele Zanon, dei responsabili di Italia Lavoro, del Patriarcato veneziano, e del sottosegretario al welfare Maurizio Sacconi.
Obiettivo del progetto è di sperimentare un'azione innovativa nel settore dell'assistenza domiciliare, rappresentato oggi dal fenomeno delle badanti, proponendo un nuovo modello di incrocio di domanda e offerta che coniughi politiche sociali e politiche del lavoro. Un nuovo modello incentrato su un'analisi personalizzata dei fabbisogni delle famiglie e delle competenze e disponibilità del lavoratore, fornendo inoltre un servizio di assistenza durante tutta la fase d'inserimento. Il progetto si propone, così, di rispondere alla domanda sempre più crescente di assistenza domiciliare proveniente dalle famiglie per la cura di congiunti anziani e disabili non autosufficienti, attraverso l'inserimento occupazionale della fasce deboli della popolazione che altrimenti si troverebbero escluse dal mercato del lavoro. Entrambi gli esponenti del governo regionale hanno sottolineato l'attenzione della Regione per questo progetto che fa luce su uno degli aspetti ancora meno considerati dell'immigrazione, quello legato al Welfare e ai bisogni delle famiglie venete.
Zanon ha fatto presente come ci sia bisogno oggi più che mai di un governo reale dei flussi migratori; ha sottolineato la collaborazione avviata tra Regione e Italia Lavoro con l'apertura sul territorio regionale di una rete di sportelli informativi sull'immigrazione; e la collaborazione avviata con il Ministero, Italia Lavoro e le organizzazioni imprenditoriali per l'avvio di sportelli di formazione al lavoro nel Nord Africa, nel Sud America, nell'Est d' Europa, cioè nei luoghi di provenienza dell'immigrazione. Egli ha ricordato che l'Osservatorio regionale sull'immigrazione stima la presenza, nel Veneto, di un numero di "badanti" fra le 30 mila e le 40 mila lavoratrici in qualità di "badanti", dato che rende evidente l'aumento della presenza di donne immigrate negli ultimi due anni nel Veneto; l'anagrafe sanitaria regionale segnala, infatti, che nel marzo 2003, la presenza di 90.992 le straniere presenti; il dato non tiene ancora conto della regolarizzazione; le badanti che hanno ottenuto il permesso di soggiorno a seguito della regolarizzazione sono circa 25 mila. L'Assessore De Poli ha ricordato gli interventi regionali di sostegno delle famiglie che necessitano dell'aiuto delle assistenti familiari. In questi due anni di aiuti alle famiglie - ha detto - sono stati assegnati oltre 6 milioni a oltre 4500 famiglie che ne hanno fatto richiesta; inoltre, tutti i Comuni veneti sono stati messi in rete dalla Regione in modo da dare risposte in tempo reale alle richieste di sostegno finanziario. (Inform)