INFORM - N. 148 - 2 agosto 2011


ASSOCIAZIONI

La Trevisani nel Mondo sul piano di ristrutturazione della rete consolare italiana all’estero

Il direttore generale Riccardo Masini lamenta il disagio determinato tra i connazionali all’estero da chiusure e accorpamenti delle sedi

 

TREVISO - Riccardo Masini, direttore generale dell’associazione Trevisani nel Mondo, lancia un grido d’allarme a seguito della chiusura di sedi diplomatico-consolari italiane all’estero determinata dal progetto di razionalizzazione della rete pianificato dal Mae in questi ultimi anni. “Una macina che sgretola inesorabilmente avamposti di servizio pubblico importantissimi per la nostra gente all’estero – scrive in una nota Masini, ricordando come i provvedimenti generino un disorientamento tra le collettività all’estero pari al “disagio che causerebbe nei nostri paesi la soppressione degli uffici comunali che riteniamo indispensabili”.

“L’accorpamento di ambasciate e consolati comporterà enormi disagi agli italiani all’estero – prosegue Masini - con conseguenze anche sui commerci e gli scambi culturali con la madre patria,  causando spostamenti anche di centinaia (talvolta più di mille) chilometri per una qualsiasi operazione burocratica”. Per il direttore della Trevisani nel Mondo “chi ha dimestichezza con queste realtà e ha visto, come chi scrive, soprattutto in Sud America le file lunghe centinaia di metri di persone che attendevano di essere ricevute per una pratica, un consiglio o un aiuto non può far altro che chiedersi come sarà possibile smaltire queste richieste” con il progredire del piano di riorganizzazione della rete consolare.

Masini segnala come la stessa Trevisani nel Mondo avesse denunciato in passato come molte sedi diplomatiche fossero poco efficienti, per lo più per la carenza di personale, “ma questo non significava eliminarle, ma rafforzarle – aggiunge, segnalando come proseguirà l’impegno in difesa dei servizi ai connazionali.

Tra le numerose prese di posizione contro il piano di riorganizzazione, il direttore generale richiama in particolare quella di Giancarlo Gentilini, vicesindaco di Treviso, il quale aveva inviato lo scorso anno una lettera ai vertici istituzionali eloquentemente intitolata “Quo vadis Italia: Sos Trevisani nel Mondo”, in cui lamentava il disinteresse di stampa e più in generale del Paese rispetto alla questione.

La Trevisani nel Mondo ha da subito messo in moto i canali convenzionali  - ricorda Masini, citando l’impegno dedicato alla questione in sinergia con l’Unione Nazionale Immigrati Emigrati (Unaie) e “facendosi portavoce della problematica presso gli organi governativi, centrali, provinciali e regionali”. Un impegno che ancora continua nella consapevolezza del rispetto che i connazionali all’estero meritano. (Inform)

 


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