INFORM - N. 123 - 27 giugno 2011


LIBIA

Soddisfazione della Farnesina per la decisione della Corte Penale Internazionale

 

ROMA - La Farnesina in una nota esprime la “propria soddisfazione per la rapidità e serietà con cui la Corte Penale Internazionale ha dato esecuzione al mandato conferitole dal Consiglio di Sicurezza con la risoluzione 1970 sulla situazione in Libia a partire dal 15 febbraio”.

“La decisione pronunciata oggi dalla Corte dell’Aja conferma – prosegue la nota - le gravi responsabilità di Gheddafi, di suo figlio Saim e del suo genero Al Senoussi per gli omicidi e le persecuzioni commessi dalle forze armate libiche contro gli oppositori al regime a partire dal 15 febbraio, in particolare a Tripoli, Bengasi e Misurata: azioni che ricadono nella categoria dei crimini contro l’umanità. Avevamo del resto avuto prova, attraverso numerose immagini e testimonianze, delle crudeltà perpetrate da Gheddafi contro il proprio popolo. La pronuncia della Corte sulle comprovate responsabilità di Gheddafi legittima ulteriormente l’assoluta necessità e l’alto valore della missione umanitaria della Nato in Libia, su mandato Onu, nel quadro della “responsabilità di proteggere’’ che spetta alla comunità internazionale nelle emergenze umanitarie provocate da atti di repressione di dittatori verso il proprio popolo. La decisione conferma altresì che Gheddafi ha perso qualsiasi legittimità, morale ancor prima che politica, nei confronti del popolo libico, oltre che della comunità internazionale e che pertanto non può avere alcun titolo per svolgere un ruolo nella futura Libia.

Nell’assicurare il suo forte e convinto contributo all’attività della Corte Penale Internazionale, l’Italia – sottolinea la Farnesina - continuerà coerentemente, insieme ai propri alleati e partners, il proprio impegno nella missione internazionale per aprire la strada ad una soluzione politica della crisi libica, per realizzare una Libia democratica ed unita, senza Gheddafi”.

 

 


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