INFORM - N. 205 - 4 novembre 2010


SENATO DELLA REPUBBLICA

Avviato l’esame del provvedimento in Commissione Esteri

Incentivi fiscali per il rientro dei lavoratori in Italia

 

ROMA -  Nella seduta di ieri della Commissione Esteri del Senato, riunita in sede consultiva, è iniziato l’esame del disegno di legge bipartisan (primo firmatario Enrico Letta) concernente “Incentivi fiscali per il rientro dei lavoratori in Italia”, già approvato in prima lettura dalla Camera dei Deputati il 25 maggio scorso (v. Inform n. 102 del 26 maggio, http://www.mclink.it/com/inform/art/10n10203.htm).

Il disegno di legge, come spiegato dal relatore Massimo Livi Bacci (Pd), prevede la concessione di incentivi fiscali, sotto forma di minore imponibilità del reddito, per i cittadini dell'Unione europea che abbiano risieduto continuativamente per almeno ventiquattro mesi in Italia, che abbiano svolto esperienze di studio, lavoro, ovvero abbiano conseguito una specializzazione post lauream all'estero e che decidano di fare rientro in Italia. Viene altresì prescritto che tali cittadini debbano essere nati dopo il 1° gennaio 1969 e che i benefici fiscali spettino dalla data di entrata in vigore della legge fino al periodo di imposta del 2013. Vi è decadenza dai benefici in caso di trasferimento fuori dall'Italia prima del decorso di cinque anni dalla fruizione.

Il provvedimento presenta una condivisibile finalità di contrasto al fenomeno della "fuga dei cervelli" attraverso la leva fiscale. Tuttavia, anche in sede di esame in prima lettura da parte  Commissione dEsteri della Camera, si sono sottolineati gli oneri gravanti sulla rete consolare italiana all'estero, oltre a quelli derivanti dalla necessità di sottoscrivere da parte dell'Italia di specifici accordi bilaterali con gli Stati stranieri di provenienza dei lavoratori per la disciplina del versante previdenziale. Livi Bacci, in conclusione, ha espresso perplessità sull'efficacia complessiva che il provvedimento potrà produrre.

Anche il presidente della Commissione Lamberto Dini, nel ricordare che il provvedimento porta la firma di deputati di maggioranza e di opposizione, condivide tuttavia l'esistenza di profili di criticità, mentre Claudio Micheloni (Pd) ritiene che il vero obiettivo che dovrebbe essere perseguito per legge sia quello di attirare personale qualificato in Italia a prescindere dalla provenienza. Peraltro, un effettivo sostengo alla ricerca e innovazione dovrebbe essere apprestato mediante misure di favore fiscale per il lavoro prestato nelle aziende che investono per lo sviluppo. Da parte sua, Giampaolo Bettamio (Pdl) ha sottolineato l'importanza dell'erogazione di borse di studio per studenti stranieri che vengano a svolgere un periodo di perfezionamento in Italia.

Nel suo intervento il sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi ha fatto presente che il provvedimento prevede un oggettivo aggravio di oneri per gli uffici della rete diplomatico-consolare e potrebbe risultare di difficile attuazione in relazione alla necessità di sottoscrizione di specifici accordi bilaterali sul trattamento previdenziale dei lavoratori che rientrano in Italia. (Inform)


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