INFORM - N. 240 - 24 dicembre 2007


   ITALIANI ALL’ESTERO

Conclusa la missione in America Latina di “Motoforpeace”

I motociclisti della polizia italiana hanno vistato il Venezuela, la  Colombia, l’Ecuador e l’Argentina

 

BUENOS AIRES - Motoforpeace, l'associazione costituita da membri della Polizia di Stato italiana, ha concluso venerdì scorso la sua missione in America Latina, “Sudamericando 2007”, con un incontro con la stampa italiana e argentina che si è svolto nei giardini dell’Ambasciata d’Italia a  Buenos Aires. La spedizione di quest’anno, si legge nel comunicato che è stato distribuito per l’occasione, “ha scelto di manifestare la propria solidarietà e il proprio sostegno nell’America del Sud”. Alla presenza di Giorgio Guglielmino, primo consigliere dell’Ambasciata e di Stefania Costanzo della segreteria dell’ambasciatore, i poliziotti sono entrati dal portone principale della residenza dell’ambasciatore con le loro motociclette dopo di un lungo percorso nella regione. La carovana era composta da 32 persone: poliziotti italiani, spagnoli, belgi, tedeschi, norvegesi e finlandesi, personale medico, fotografi, cineoperatori e tecnici. Sono state utilizzate 15 motociclette Benelli Amazonas, 2 furgoni Iveco Daily, 1 Subaru Forester ed un deltaplano a motore.

Con l’obiettivo di percorrere tutta la Carretera Panamericana (dal Venezuela fino in Patagonia) la carovana di Motoforpeace è partita da Caracas il primo novembre, è passata dalla Colombia e si è fermata in Ecuador per firmare un accordo di cooperazione in favore dei bambini poveri di Quito: “si è trattato di un segno tangibile e concreto verso un paese bisognoso di aiuto, amicizia e sostegno” anche se “siamo convinti che il nostro aiuto servirà molto poco, anzi quel che abbiamo consegnato darà da vivere per una settimana”, ha raccontato a L’eco d’Italia Bernardo Lepore, capo della delegazione di Motorforpeace.

Motorforpeace è poi passata per il Perù, la Bolivia, il Cile per finire in Argentina: “abbiamo dormito soprattutto nelle caserme delle polizie locali, per terra, nelle foreste, e nei posti più incredibili. Anche in un albergo cinque stelle” ricorda Lepore che aggiunge “Nel Cile e in Argentina, ci siamo sentiti a casa. Qui la povertà non é come quella che abbiamo visto più a nord”.

Con l’appoggio delle delegazioni diplomatiche italiane, in ogni paese Motorforpeace si é messa in contatto con le polizie locali per trovare il modo di conoscersi e condividere la loro quotidianità.

“Per essere sinceri  questa nostra missione nel Sud America ci ha un po’ rattristato. Abbiamo visto una povertà senza limiti. In questi paesi é difficile vedere un bambino con le scarpe. Ci siamo chiesti come fa la gente a vivere così?”, si é domandato Lepore.

Qualunque sia stata la situazione sociale, ai poliziotti della Motoforpeace “non é mai mancata la cordialità”, dice Lepore, che continua a sottolineare l’immensa povertà che ha visto e l’enorme disponibilità ricevuta dai latinoamericani.

“In Italia quando  si torna da queste vicende così commoventi dove trovi gente poverissima ma molto gentile e disponibile, anzi molto più solidale che da noi, si dice, ‘ certo sono più cordiali, ma loro sono molto indietro rispetto a noi ’. E mi chiedo, Indietro?, indietro cosa? Questo progresso che viviamo in Europa, sarà un bene?, ha concluso Lepore che prima si era dimostrato molto dispiaciuto perchè “l’Argentina é stato l’unico paese dove nessuna autorità di polizia é venuta a trovarci. Ci hanno ospitato, certo, ma nessuna autorità si è vista”.

Tutta la delegazione di Motorforpace a Buenos Aires é stata ospite della Escuela de Policía Ramón L. Falcón a venti chilometri della città, sabato 22 il rientro in Italia. (Maria Josefina Cerutti - L’Eco d’Italia/Inform)

 

 


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