CELEBRAZIONI
Consiglio regionale del Friuli Venezia
Giulia: continuano gli omaggi alla grande Tina Modotti
Restaurata
la tomba a Città del Messico. Cerimonia con il presidente del Consiglio regionale
Tesini, l’ambasciatore in Messico Scauso, il direttore dell'Istituto italiano
di cultura Petacco
TRIESTE - "Perché non muore il fuoco". Nell'ultimo
verso della poesia che Pablo Neruda dedicò a Tina Modotti all'indomani della
sua morte, avvenuta il 5 gennaio
Iniziative, quelle del Consiglio regionale, che vanno
dalla mostra "Una fragil vida" di fotografie e documenti inerenti
la sua vita e la sua lezione professionale, allestita a Trieste nella sede dell'Assemblea,
al DVD "Que vive Tina" (v. Inform http://www.mclink.it/com/inform/art/06n14724.htm
), e che si inseriscono in quell'attenzione che il Consiglio in questa legislatura
sta dedicando alle figure di spicco del panorama culturale regionale, con particolare
attenzione a quelle non più presenti. Interventi che nel caso della Modotti
hanno riguardato anche il restauro della sua tomba, luogo simbolo per i molti
estimatori di Tina in tutto il mondo. La tomba in pietra situata nel Pantheon
de Dolores di Città del Messico, fu ideata nel 1942 dall'architetto Hannes Meyer,
disegnata dall'incisore Leopoldo Mendez e scolpita dallo scultore Martin Pineda,
ma il tempo non l'ha risparmiata da un degrado che stava compromettendo irreparabilmente
il monumento. E' per questo che il Consiglio regionale a seguito di ripetute
segnalazioni dell’Ambasciata d'Italia e dell'Istituto Italiano di Cultura di
Città del Messico, sensibilizzati dal Comitato Tina Modotti di Udine- nel 2005
si è attivato per il restauro della tomba che è stato eseguito su progetto dell'architetto
Giorgio Ganis e con la partecipazione di imprese friulane che hanno fornito
i materiali.
Il completamento dell'opera ristrutturata sarà nei prossimi
giorni sancito con una cerimonia ufficiale alla presenza del presidente del
Consiglio regionale Alessandro Tesini, dei vice presidenti Roberto Asquini e
Carlo Monai, dell'ambasciatore d'Italia in Messico, Felice Scauso, del direttore
dell'Istituto italiano di cultura di Città del Messico, Pieraugusto Petacco,
e di personalità che nel mondo della cultura non solo messicana hanno studiato
e approfondito la figura e l'opera di Tina Modotti.
Tesini deporrà sulla tomba un mazzo di rose e calle, i fiori soggetto
di numerose sue fotografie. L'iniziativa assume anche il valore di una sorta
di risarcimento che la sua terra paga in ritardo ad una friulana, emigrante
fuori dagli stereotipi, che tanto la rappresenta nel mondo. Un percorso di riscoperta
avviato proprio a Udine nel 1973, con un libro e una esposizione che fu salutata
da critica e adesioni eccellenti - come quelle, fra le tante, di Pablo Picasso
e di Renato Guttuso che fece dono del ritratto di Tina - e che ebbe una riedizione
nel 1979, con nuovi documenti e opere. Mentre un libro che la riguardava usciva
negli USA nel 1975 e Roma le dedicava, nel 1978, alla Galleria Obelisco, un
"Omaggio", con 38 foto originali e alcune opere di Weston. Omaggio
che, nella capitale, si è rinnovato la scorsa primavera con la mostra "Tina
Modotti, Arte Vita Libertà, nel complesso del Vittoriano. La memoria si fa anche
attualità, nel viaggio della delegazione regionale. Nell'occasione, infatti,
ci saranno importanti incontri con rappresentanti del mondo istituzionale, economico
e sociale del Messico e con gli imprenditori italiani e originari della
regione che là operano.(mpb/Inform)